West Nile virus identificato nelle zanzare

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Mantova Dopo l’allerta seguita alla morte di una donna di 82 anni a Roma, anche in Lombardia è in tto il monitoraggio del virus West Nile. La regione, secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità, registra quattro casi autoctoni in pool di zanzare nelle province di Pavia (identificato il 9 luglio), Lodi (9 luglio), Cremona (10 luglio) e Mantova (11 luglio), segnando l’allargamento della zona di rischio verso il Nord. La presenza del virus nei pool di zanzare lombarde conferma che il fenomeno non è più circoscritto alle regioni meridionali. “Alcuni uccelli selvatici e anche le nostre zanzare sono serbatoi di trasmissione del virus – spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Milano -. Una malattia non facilmente controllabile legata al cambiamento climatico e all’aumento del caldo”. L’esperto mette in guardia: “Anche un sottovaso nel balconcino a Milano o nel Lazio può replicare e diffondere il virus. In zone endemiche ha fatto enormi danni e anche l’Italia è a rischio visto il cambiamento climatico e le temperature sempre più calde”. Il virus West Nile appartiene alla famiglia dei Flaviviridae ed è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda. Come spiega Pregliasco, “lo conosciamo dal 1937 ed è stato chiamato così perché è stato scoperto nell’ovest del fiume Nilo, in Egitto”. Il virus del Nilo Occidentale è un arbovirus che può infettare l’uomo a seguito della puntura di zanzara infetta. Il ciclo naturale coinvolge principalmente gli uccelli selvatici come serbatoio e le zanzare come vettori di trasmissione, principalmente quelle del genere Culex. La maggior parte delle persone infette non manifesta sintomi. Il periodo di incubazione varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit del sistema immunitario. Circa il 20% dei contagiati presentano disturbi simil-influenzali lievi, come febbre, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari, nausea e vomito. Occasionalmente si possono verificare un’eruzione cutanea e ingrossamento delle ghiandole linfatiche.