Antonello Venditti firma emozioni in musica al Te

MANTOVA “Stupenda”. Così Antonello Venditti ha definito Mantova due giorni fa, nel suo primo post sui social appena arrivato nella città virgiliana, attraverso un video girato dall’alto, con lo sfondo sulla Rotonda di San Lorenzo e su piazza delle Erbe. Il secondo post del cantautore romano è stato invece un caloroso “Buongiorno Mantova” dedicato questa volta al mercato del giovedì definito “la vita nella storia”. “Mantova è un sogno e spero di tornarci presto, quando finirà la tournée, per visitare la città”, ha promesso il 72enne artista le cui canzoni hanno scandito le stagioni di almeno tre generazioni. L’ultimo contributo social, infine, è arrivato direttamente dalle prove generali, o per dirla in termini tecnici, durante il soundcheck a Palazzo Te qualche ora prima dell’inizio del concerto mantovano, tappa del tour estivo dal titolo “Unplugged special 2021”. E proprio dal palco allestito nell’esedra del palazzo di Giulio Romano, Venditti ha presentato quella che è stata la sua postazione privilegiata durante il concerto, quella ormai tradizionale al pianoforte dal quale ha dato vita, sotto il cielo di Mantova, a una versione “unplugged” (condita da un po’ troppe parole e sempre quel pizzico di retorica politica non richiesta) appunto delle sue più importanti canzoni, ripercorrendo il suo straordinario repertorio, e portando nella città virgiliana quell’immancabile pizzico di romanità che da sempre contraddistingue i suoi concerti. La stessa che dopo la vittoria dell’Italia della Coppa del Mondo del 2006 aveva portato a sostituire il verso “era l’anno dei Mondiali, quelli dell’86 / Paolo Rossi era un ragazzo come noi” della famosa canzone “Giulio Cesare” con “era l’anno dei Mondiali, quelli del 2006 / Francesco Totti era un ragazzo come noi”. Licenza ovviamente ampiamente concesso a un grande tifoso romanista.
Sempre attraverso i social, il cantautore nato nel quartiere Trieste della Capitale, aveva annunciato il tutto esaurito a Palazzo Te, la pronta risposta dei mantovani che hanno così dimostrato di aver apprezzato l’arrivo di Venditti in città.
Accompagnato sul palco dalla sua band composta da Alessandro Canini alla batteria e chitarra acustica, Danilo Cherni alle tastiere, Angelo Abate al pianoforte e Amedeo Bianchi al sax, Venditti ha dimostrato anche a Mantova di essere uno dei patrimoni più importanti della musica italiana, un artista capace di raccontare attraverso le sue canzoni momenti di vita di ciascuno di noi ma anche di interpretare attraverso le sue parole momenti ed eventi storici e di attualità con una straordinaria lucidità e chiarezza. Da non dimenticare che l’artista romano era stato costretto a interrompere il suo tour precedente, quello del quarantennale di “Sotto il segno dei pesci”, a causa della pandemia di Covid-19. Bentornato, Antonello!
Tiziana Pikler