Note preziose del ‘900 per viola e pianoforte con il duo Mattu-Oliviero a Palazzo Te

Mantova Con un programma incentrato su composizioni del ‘900 per viola e pianoforte, Dimitri Mattu e Angela Oliviero sono stati brillanti protagonisti dell’appuntamento di venerdì sera a Palazzo Te con il ciclo DiciottoeTrenta della stagione concertistica MantovaMusica. Il concerto, introdotto dal musicologo Livio Aragona, ha offerto un interessante approccio all’originalità stilistica di tre compositori che hanno messo a frutto il oro talento e la predilezione per l’affascinante timbrica della viola. Apertura con la Sonata del 1919 di Rebecca Clarke (1876-1979), violista inglese che si trovò a lottare contro gli stereotipi avversi alla presenza femminile in ambito musicale. Una sonata dalla struttura anomala, con il movimento lento a chiudere l’opera, chiara citazione della musica francese e di una poesia di Alfred de Musset, che presenta una forte alternanza nelle dinamiche e apre spazi di dialogo e acceso contrasto tra i due strumenti. Non mancano aspetti virtuosistici sia per il pianoforte che per la viola della quale evidenzia particolari caratteristiche sonore. Pregevole l’interpretazione di Dimitri Mattu e Angela Oliviero, altrettanto abili nel prosieguo del concerto con Lachrymae op. 48 per viola e pianoforte di Benjamin Britten (1913-1976). Piacevole all’ascolto, questa composizione del 1950 si basa su temi rinascimentali di John Dowland utilizzati in modo non esplicito, ma come fonte per creare un’atmosfera raffinata e di intima, enigmatica introspezione. Terzo autore in programma, Paul Hindemith (1895-1963) di dui è stata proposta la Sonata in fa maggiore per viola e pianoforte, op. 11 n. 4. Composizione giovanile dell’autore tedesco, purtroppo poco conosciuta al pubblico delle sale da concerto, presenta una originale struttura in cui i tre movimenti si susseguono senza soluzione di continuità dando vita ad un frequente cambio di clima espressivo. Ne scaturisce una pregevole opera di felice ispirazione, dai toni intensi, con tratti lirici e dinamiche incalzanti. Meritata la calorosa approvazione del pubblico presente in Sala dei Cavalli per le brillanti interpretazioni di Dimitri Mattu e Angela Oliviero, chiamati ad un doppio fuori programma. Applausi convinti, dunque, anche per la Romance oubliée di Franz Liszt (1811-1886) e Nightclub 1960 di Astor Piazzolla (1921-1992). (gmp)