ROMA (ITALPRESS) – Il 2020 sarà ricordato per la pandemia, con le sue gravissime ripercussioni in termini di vite umane e di danni al sistema economico. Un periodo complesso e delicato, durante il quale, però, la filiera agricola a ogni livello ha continuato a funzionare con grande capacità, nonostante il lockdown e le misure di restrizione, facendo sì che gli esercizi commerciali fossero sempre riforniti di prodotti alimentari, senza interruzione alle catene di produzione, distribuzione e vendita, confermando di essere un asset strategico per lo sviluppo del nostro Paese. E’ quanto emerge dalla Relazione Annuale 2020 della Fondazione Enpaia, presentata nella Sala Capitolare del Senato.
A dicembre 2019 risultavano iscritti all’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura (Enpaia) 42.647 lavoratori (+2,5% rispetto al 2018) impiegati presso 9.185 aziende (+2,9%). L’Emilia-Romagna si conferma la Regione con il maggior numero di iscritti attivi (oltre 6mila), seguita da Veneto, Toscana e Lombardia.
Il 2019, inoltre, si è chiuso con un avanzo economico di 15 milioni di euro e prestazioni erogate per 162.881.390 euro.
A dimostrazione della vicinanza ai bisogni degli associati nella gestione della crisi, la Fondazione ha provveduto alla sospensione dei versamenti contributivi fino al 30 settembre, riprogrammandone la riscossione a partire da ottobre.
Dalla Relazione emerge però “la necessità che il Governo incentivi il contributo dei soggetti privati alla ripresa, soprattutto sul fronte fiscale”, sottolinea la Fondazione Enpaia. Rammarico, inoltre, viene espresso “per la mancata detassazione delle misure di sostegno diretto agli iscritti che gli Enti di previdenza privati hanno approntato durante la pandemia”.
Con la Relazione 2020 la Fondazione Enpaia traccia, infine, un nuovo percorso di rinascita del settore agricolo, auspicando “un maggiore coinvolgimento nella innovazione tecnologica e nell’uso dell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di sostenere le imprese nel loro sviluppo, in una prospettiva di allargamento dei mercati e di miglioramento della qualità della produzione”.
Per il presidente di Enpaia Giorgio Piazza “la Fondazione Enpaia ha una struttura previdenziale solida e in costante espansione nell’attuale contesto macroeconomico, nonostante le difficoltà dovute alla crisi generata dalla pandemia. Alle istituzioni politiche e di Governo chiedo di condividere e supportare i nostri obiettivi, definendo un assetto normativo e fiscale all’altezza delle sfide della nuova normalità imposta dall’emergenza sanitaria”.
Secondo il direttore generale della Fondazione Enpaia, Roberto Diacetti, “le casse previdenziali rappresentano un importante strumento di sviluppo del nostro Paese, garantendo ai propri iscritti, oltre alle prestazioni pensionistiche, un welfare attivo, innovativo e dinamico e investimenti in economia reale e nel mondo dell’agricoltura. La Fondazione Enpaia, pur salvaguardando l’equilibrio tra prudenza e redditività negli investimenti, continuerà anche nel 2020 a guardare con interesse quelli mission related e quelli di carattere infrastrutturale e ESG”.
Per il sottosegretario all’Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta, “la pandemia ha reso evidente il peso e il ruolo dell’agricoltura, dell’agroalimentare e dell’agroindustriale, che devono diventare strategici nello sviluppo della nostra economia. Mi congratulo per l’attività di Enpaia come Osservatorio nella valutazione delle dinamiche del settore e ritengo decisivo affiancare i propri iscritti costruendo allo stesso tempo forme di assistenza e di partecipazione. Occorre, tuttavia, un salto di qualità anche nelle politiche finanziarie, perchè le Casse sono fondamentali anche come operatori finanziari in un’ottica di lungo periodo”.
“Enpaia si è distinta in questo difficile periodo per la sospensione dei contributi e si tratta di buone pratiche nel rispetto di una nuova visione dell’economia – ha detto Stanislao Di Piazza, sottosegretario al Lavoro -. Anche il Governo con il decreto Ristori bis ha seguito questa linea della decontribuzione ed è disposto a sostenere l’intero comparto”.
Il presidente della Commissione Bicamerale degli enti gestori di previdenza, Sergio Puglia, ha condiviso la scelta di Enpaia “di prevedere, in questa fase, la sospensione dei contributi”.
(ITALPRESS).
A dicembre 2019 risultavano iscritti all’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura (Enpaia) 42.647 lavoratori (+2,5% rispetto al 2018) impiegati presso 9.185 aziende (+2,9%). L’Emilia-Romagna si conferma la Regione con il maggior numero di iscritti attivi (oltre 6mila), seguita da Veneto, Toscana e Lombardia.
Il 2019, inoltre, si è chiuso con un avanzo economico di 15 milioni di euro e prestazioni erogate per 162.881.390 euro.
A dimostrazione della vicinanza ai bisogni degli associati nella gestione della crisi, la Fondazione ha provveduto alla sospensione dei versamenti contributivi fino al 30 settembre, riprogrammandone la riscossione a partire da ottobre.
Dalla Relazione emerge però “la necessità che il Governo incentivi il contributo dei soggetti privati alla ripresa, soprattutto sul fronte fiscale”, sottolinea la Fondazione Enpaia. Rammarico, inoltre, viene espresso “per la mancata detassazione delle misure di sostegno diretto agli iscritti che gli Enti di previdenza privati hanno approntato durante la pandemia”.
Con la Relazione 2020 la Fondazione Enpaia traccia, infine, un nuovo percorso di rinascita del settore agricolo, auspicando “un maggiore coinvolgimento nella innovazione tecnologica e nell’uso dell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di sostenere le imprese nel loro sviluppo, in una prospettiva di allargamento dei mercati e di miglioramento della qualità della produzione”.
Per il presidente di Enpaia Giorgio Piazza “la Fondazione Enpaia ha una struttura previdenziale solida e in costante espansione nell’attuale contesto macroeconomico, nonostante le difficoltà dovute alla crisi generata dalla pandemia. Alle istituzioni politiche e di Governo chiedo di condividere e supportare i nostri obiettivi, definendo un assetto normativo e fiscale all’altezza delle sfide della nuova normalità imposta dall’emergenza sanitaria”.
Secondo il direttore generale della Fondazione Enpaia, Roberto Diacetti, “le casse previdenziali rappresentano un importante strumento di sviluppo del nostro Paese, garantendo ai propri iscritti, oltre alle prestazioni pensionistiche, un welfare attivo, innovativo e dinamico e investimenti in economia reale e nel mondo dell’agricoltura. La Fondazione Enpaia, pur salvaguardando l’equilibrio tra prudenza e redditività negli investimenti, continuerà anche nel 2020 a guardare con interesse quelli mission related e quelli di carattere infrastrutturale e ESG”.
Per il sottosegretario all’Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta, “la pandemia ha reso evidente il peso e il ruolo dell’agricoltura, dell’agroalimentare e dell’agroindustriale, che devono diventare strategici nello sviluppo della nostra economia. Mi congratulo per l’attività di Enpaia come Osservatorio nella valutazione delle dinamiche del settore e ritengo decisivo affiancare i propri iscritti costruendo allo stesso tempo forme di assistenza e di partecipazione. Occorre, tuttavia, un salto di qualità anche nelle politiche finanziarie, perchè le Casse sono fondamentali anche come operatori finanziari in un’ottica di lungo periodo”.
“Enpaia si è distinta in questo difficile periodo per la sospensione dei contributi e si tratta di buone pratiche nel rispetto di una nuova visione dell’economia – ha detto Stanislao Di Piazza, sottosegretario al Lavoro -. Anche il Governo con il decreto Ristori bis ha seguito questa linea della decontribuzione ed è disposto a sostenere l’intero comparto”.
Il presidente della Commissione Bicamerale degli enti gestori di previdenza, Sergio Puglia, ha condiviso la scelta di Enpaia “di prevedere, in questa fase, la sospensione dei contributi”.
(ITALPRESS).