Caporalato e lavoro nero, due cinesi arrestati a Medole

MEDOLE Operai costretti a lavorare per anche dieci ore al giorno e a una paga – 4 euro all’ora – ben al di sotto di quella minima prevista dal contratto nazionale. Si è conclusa con due arresti, l’irrogazione di sanzioni amministrative per 4mila euro e con la chiusura dell’attività il blitz dei carabinieri in un laboratorio tessile gestito da due fratelli cinesi rispettivamente di 45 e 41 anni, di cui l’ultimo impegnato fattivamente a controllare che gli operai producessero senza alcuna sosta capi d’abbigliamento, in particolare pantaloni da uomo e cappotti. I due uomini sono stati arrestati con l’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (lavoro nero e caporalato).
Il blitz è scattato nelle tarda serata di martedì e ha visto impegnati i carabinieri di delle Stazioni di Guidizzolo, Castel Goffredo e Monzambano, in collaborazione con i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Mantova e di personale dell’Ats Valpadana, Inail, Inps, il tutto all’interno della task force voluta dal Prefetto e dal Comando Provinciale dei Carabinieri contro il lavoro nero.
Al momento dell’irruzione dei militari, all’interno del laboratorio erano presente due fratelli (il primo effettivo titolare dell’attività e il secondo, come ricordato, incaricato di vigilare sul lavoro degli operai) e sette lavoratori, tutti di nazionalità cinese, e tutti risultati in regola con il permesso di soggiorno: uno di essi risultava impiegato “in nero”, ma tutti – sentiti dai carabinieri – risultavano impiegati fino a dieci ore al giorno con una paga di quattro euro all’ora. I carabinieri hanno inoltre rilevato che anche in questo laboratorio, come oramai è triste e consolidata consuetudine in questi contesti, gli operai vivevano e lavoravano nello stesso immobile, dove erano state ricavate precarie stanze da letto, locali adibiti a cucina e bagni comuni, dove uomini e donne vivevano in condizioni igieniche – usiamo un eufemismo – più che discutibili. (nico)