Casalromano, bufera sul raduno dei Nomadi

CASALROMANO  Una bufera che si è scatenata a catena sui social tra le cover band e i fans dei Nomadi dopo che il Comune di Casalromano ha conferito per meriti e stima il titolo di cittadino onorario al musicista Fiore Nero della “Nomadi Tribute Band”. “Ringrazio ancora il sindaco Roberto Bandera, il vice sindaco Mauro Sciena l’amministrazione comunale per aver colto quanto avete dato a Casalromano e sposato in pieno la mia idea – ha scritto Fiore Nero – Ossia un legame a vita tra voi e noi. Porto qui in Sardegna l’affetto di tutto il paese nei vostri confronti. Ricevere la cittadinanza onoraria di Casalromano dove tutto è iniziato, a Baja Cuggoni, ci spinge a continuare ancora a credere che stiamo lasciando un segno, come persone, come appassionati poi magari come musicisti, ma ciò che conta è il legame con chi ci viene ad ascoltare, grazie al sindaco di Casalromano, grazie a Fabio Signorini, immenso, e grazie al Centro Ceramiche di Casalromano. Grazie infinite dal profondo del cuore ”. A seguito di un cittadino di Casalromano appunto, Fabio Signorini che preso dall’entusiasmo ha proposto al Comune di riconoscere alla Cover band Nomadi di Franco Nero di aver suonato quest’anno al Raduno dei Fans Nomadi venendo dalla Sardegna a proprie spese senza rimborso come accade di solito alle band che vogliono esibirsi per farsi conoscere e regalare sempre nuove emozioni. “E’ stato solo un titolo simbolico – ha spiegato il vice sindaco Mauro Sciena – e non una cittadinanza onoraria che per conferirla c’è bisogno di una delibera consiliare per essere a tutti gli effetti convalidata, infatti gli è stata consegnata una tavola dipinta a mano dal Centro Ceramica locale. Mi spiace che si sia scatenato un forte malinteso sui social e me ne assumo la responsabilità. Si voleva solo riconoscere a questo gruppo il fatto di aver affrontato a proprie spese un lungo viaggio dalla Sardegna, a partecipare al Raduno dei Nomadi a Casalromano che è un onore e una tappa molto importante per chi viene selezionato. E’ vero, poteva bastare una semplice lettera di merito da parte dell’amministrazione, ma tutto ciò, è stato fatto in buona fede”.

Rosalba Le Favi