Castelbelforte si è fermato per l’ultimo saluto a Giulia

CASTELBELFORTE Oltre mille persone, a Castelbelforte, per l’ultimo saluto a Giulia Gazzani, la figlia 26enne del sindaco Massimiliano e di Vera Volpi deceduta sabato scorso per un malore improvviso mentre si trovava in casa. Un colpo al cuore che ha lasciato un vuoto incolmabile nella comunità locale, che si è fermata spontaneamente nel giorno dell’addio. Ma ciò che è rimasto fissato nella mente dei presenti è stato l’assoluto silenzio che ha regnato tra la chiesa e il piazzale esterno. Un silenzio interrotto solamente dal pianto commosso dei familiari, degli amici e delle persone che avevano imparato a conoscere e a stimare la giovane educatrice professionale che da un paio d’anni lavorava alla Fondazione dell’Istituto Ospedaliero di Sospiro (Cr), centro specializzato nel trattamento delle psicopatologie dell’autismo. Tutto il paese, e non solo, si è stretto idealmente ai familiari di Giulia: i genitori, i fratelli Federico, Davide, zii e cugini. Come tante ragazze della sua età sognava di costruirsi una famiglia con la persona giusta, che Giulia aveva trovato in Davide, il fidanzato con il quale stava da quasi dieci anni. Com’era prevedibile la chiesa parrocchiale di San Biagio non è riuscita a contenere tutte le persone che ieri pomeriggio, partendo in corteo dalla camera ardente, non hanno voluto mancare alle esequie. Presenti anche una trentina di colleghi del sindaco Gazzani, tra cui Giacomo Giovanni Ghilardi, primo cittadino di Cinisello Balsamo nonché vicepresidente di Anci Lombardia e coordinatore di tutti i sindaci lombardi della Lega, partito nel quale il papà di Giulia milita dal 1994. E poi il deputato Andrea Dara, rientrato da Roma, il presidente della Provincia Carlo Bottani e il consigliere regionale Alessandra Cappellari, tra i primi a recarsi al Poma sabato scorso. C’erano anche il prefetto Michele Formiglio e il questore Giannina Roatta e le alte cariche provinciali delle forze dell’ordine. Non esiste una parola per indicare la condizione di un genitore che perde un figlio. Ed è ancor più difficile accettarlo in un tempo in cui siamo abituati a programmare tutto, a controllare ogni evento e a credere di avere una risposta per ogni cosa. Purtroppo non è così. Capitano situazioni, come quella toccata alla famiglia di Giulia, cui non siamo in grado di dare risposte. Ma le parole pronunciate dal vescovo Marco Busca durante l’omelia hanno aperto un varco di speranza nel buio dell’angoscia e del dolore: «Le lacrime di tutti coloro che piangono Giulia, sono le lacrime di Gesù e del Padre che hanno il cuore ferito. Una giovane attaccata alla famiglia e che si dedicava ad aiutare le persone affette da fragilità, il cui germe della vita eterna non si è spento in lei». E ha aggiunto, rivolgendosi ai suoi cari: «Sarà la compagna interiore dei vostri giorni, una presenza invisibile ma costante che saprà darvi quella forza di cui avete bisogno». In rappresentanza della comunità ha parlato il vicesindaco Stefano Bauli: «Un paese intero sta soffrendo insieme alla famiglia, e solo la Fede e il tempo potranno alleviare questo immenso dolore. Ma adesso sappiamo che Castelbelforte ha una stella lucente in cielo». Dopo la preghiera letta dall’assessore Anna Visintin, il pulpito è stato lasciato ai ragazzi del centro Sospiro in cui Giulia lavorava, che hanno emozionato tutti leggendo i loro pensieri ed esponendo i disegni a lei dedicati. «Eri dolce e sensibile, e ti sei subito ambientata – hanno detto le colleghe – Ciao Giulietta, fai sorridere anche gli angeli come facevi con noi». Sarà certamente così. Perché un frammento del suo sorriso resterà per sempre impresso in chi ha avuto il dono di conoscerla.

Matteo Vincenzi