Celebrati i patroni che liberarono la peste dal paese

CANNETO – Il paese dei vivai ha celebrato la ricorrenza patronale dei Santi martiri Fabiano e Sebastiano, giornata di festa che da secoli è attesa e sentita dalla comunità civile e religiosa cannetese. Il parroco don Alfredo Rocca ha officiato nella chiesa parrocchiale, alla presenza di fedeli e autorità una santa messa solenne e pregato davanti all’altare dedicato ai santi. Dopo la benedizione al paese sul sagrato della chiesa parrocchiale con le reliquie dei santi patroni, nel rispetto di tutte le prescrizioni anticovid previste, è stato distribuito ai fedeli il tradizionale pane benedetto in segno di speranza e a ricordo della miracolosa fine della pestilenza. A Canneto la devozione per i Santi Fabiano e Sebastiano risale al lontano 1400 ma fu nel 17° secolo e precisamente in seguito alla terribile e famosa peste del 1630 che la devozione si accentuò fra l’intera comunità cannetese. Il 1630, infatti, fu un anno veramente catastrofico. Prima la guerra in cui le truppe imperiali, tedesche e spagnole, piombarono sul mantovano e anche su Canneto sull’Oglio iniziando la guerra di successione ai ducati di Mantova e Monferrato. Dopo la guerra ecco la peste, la famosa peste del Manzoni descritta nei “Promessi Sposi” che fece strage. La popolazione cannetese che superava i 3mila abitanti si ridusse a 600 abitanti. Con l’intercessione di Fabiano e Sebastiano la peste si concluse nel giorno a loro dedicato. Due secoli dopo, nel 1836, a Canneto fece comparsa poi il terribile morbo asiatico del colera. Iniziarono le vittime e proprio in quel frangente la popolazione si affidò ancora al patrocinio dei Santi Fabiano e Sebastiano. Clero, municipio e popolo cannetese, nel momento della sventura formularono allora un voto ufficiale per rendere più solenne la feste dei Santi patroni.