Chiesa di Pegognaga, la nuova e la vecchia convivranno nel segno della continuità

PEGOGNAGA Le operazioni di costruzione della nuova chiesa parrocchiale a Pegognaga non finiscono mai di sorprendere addetti ai lavori, archeologi e la stessa Sovraintendenza ad archeologia belle arti e paesaggio di Cremona Lodi Mantova. Proprio ieri mattina sono state scoperte le vestigia di abside di un quinto edificio di culto cristiano, con tutta probabilità collocabile nell’Alto Medioevo.
Ritrovamento di straordinaria importanza che accentua più le scoperte avvenute nell’arco di tre mesi di scavi per tracciare le fondamenta della nuova parrocchiale. Ad annunciarlo é stato il capo degli archeologi della Sap di Quingentole, Alberto Manicardi, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la sede di piazza Paccagnini in Mantova.
Presenti il sovraintendente Gabriele Barucca e il suo vice della sede di Mantova Simone Sestito, che si sono detti orgogliosi della scoperta, perché l’insieme delle vestigia degli edifici di culto del sito di Pegognaga assume caratteristiche archeologiche e storiche che lo pongono tra i più interessanti in assoluto a livello italiano. «Ovvio quindi – ha sottolineato Barucca – che la Sovraintendenza si sia preoccupata di salvaguardare i ritrovamenti. La qual cosa comporta rallentamento dei lavori e conseguenti ulteriori costi, rendendosi necessario un adattamento del progetto. Ma personalmente non sono insensibile alle difficoltà che si sovrappongono. Cerco, pur non derogando alla salvaguardia dei reperti, di non porre intralci che blocchino la prosecuzione delle operazioni».
Alessandro Campera, responsabile dei Beni Culturali della Diocesi ha rimarcato con evidente soddisfazione che «A scoperte sconvolgenti ha corrisposto un progetto coinvolgente. Posso confermare che non ci saranno ritardi di rilievo». I progettisti Enrico Maria Raschi e Sara Lonardi hanno sviluppato una variante al progetto, per permettere alle strutture rinvenute di convivere con quelle del nuovo fabbricato, preservando e valorizzando i ruderi all’interno della chiesa nuova. Resti che rafforzano l’idea base del progetto iniziale, concepito come elemento di continuità nel tempo. L’integrazione ha reso necessarie modifiche al progetto esecutivo: il cambiamento principale consisterà nella traslazione verso sud di 1,5 metri dell’intero tracciato, permettendo il passaggio del piano di fondazione in aderenza agli antichi edifici, lasciandoli integri. In seconda fase si procederà alla messa in evidenza e valorizzazione all’interno della chiesa di alcuni settori di rovine. L’impronta del manufatto antico sarà resa leggibile all’interno dell’aula liturgica, riportandone il rilievo preciso sulla pavimentazione in pietra, mediante lastre in vetro sulle rovine. L’area absidale medioevale scavata nel suolo si rapporterà direttamente con il presbiterio rialzato. I resti murari sul fondo occidentale dialogheranno con il mosaico di “frammenti di recupero della chiesa preesistente”, previsto sulla parete absidale.

Riccardo Lonardi