Decine di striscioni contro il progetto “car fluff”

MANTOVA –  La battaglia contro la discarica di “car fluff” che potrebbe sorgere a Pontepossero di Sorgà, a ridosso del confine mantovano, passa anche attraverso iniziative simboliche ma di sicura presa sull’opinione pubblica. Lo dimostrano le decine di striscioni che molti cittadini hanno esposto davanti alle abitazioni, ma anche in prossimità di pubblici edifici, come scuole e biblioteche, giardinetti e cimiteri per manifestare tutta il loro dissenso al mega deposito di lavorazione di scarti derivanti dalla demolizione di auto promosso dalla RMI (Rottami Metalli Italia), già proprietaria di due impianti dello stesso tipo a Castelnuovo del Garda e Lainate. Intanto cresce la preoccupazione del mondo agricolo sull’opportunità di aprire uno stoccaggio di rifiuti in una zona dove si producono molte colture di eccellenza della nostra regione. Basti pensare al riso e al radicchio, che vantano il marchio Igp, ma anche a mele, pesche, kiwi e a molti ortaggi. Senza dimenticare cereali e piante proteoleaginose. Attività che costituiscono la fonte di reddito per numerose aziende agricole e centinaia di addetti. Non è difficile immaginare quali ripercussioni potrebbero esserci per tutte queste imprese e lavoratori, considerata anche la fragilità idrogeologica del territorio. Si consideri, inoltre, che la stessa normativa sui rifiuti della Regione Veneto prevede di tutelare le aree agricole ed in particolare quelle Igp, rendendole incompatibili con la presenza di discariche. Proprio per questo dieci amministrazioni comunali, veronesi e mantovane, si sono coalizzate per fermare l’insediamento di scarti d’auto. Nei giorni scorsi il sindaco di Castelbelforte  Massimiliano Gazzani  aveva evidenziato dalle pagine del nostro giornale il “passo falso” della RMI nel non coinvolgere ufficialmente il Comune da lui guidato (già alle prese da anni con i miasmi provenienti da una ditta sita in località Sabbioni, sempre nel territorio di Sorgà) nella procedura. Una dimenticanza, assieme a quella del Parco del Mincio, dell’Ecomuseo della Risaia e della stessa Soprintendenza che potrebbe in qualche modo fungere da scudo contro l’ipotesi dell’insediamento. Intanto anche il sindaco di Roncoferraro,  Sergio Rossi , ha voluto esprimere a nome dell’amministrazione il sostegno ai colleghi impegnati a combattere contro la discarica: «Pur non confinando con Sorgà, ci uniamo alle preoccupazioni e alle perplessità dei Comuni più direttamente interessati. È nostra intenzione formulare una mozione condivisa con le opposizioni a supporto di questa causa a favore dell’ambiente, della salute e dell’agricoltura».

Matteo Vincenzi