Depuratore: dal Chiese ancora perplessità

ALTO MANTOVANO Non è una vittoria per il territorio mantovano, bensì per il Mincio ma il problema resta sul Chiese che ha già tante altri criticità: dopo la notizia che il grande depuratore della sponda bresciana del Lago di Garda si farà e con due impianti a Gavardo e Montichiari, i comuni mantovani del Chiese hanno voluto dire la loro. E con le prime righe abbiamo provato a sintetizzare il pensiero di  Franco Perini, sindaco Casalmoro, che funge da portavoce anche per i colleghi Monica De Pieri (Acquanegra), Giordano Busi (Asola) e Nicolò Ficicchia (Canneto)
«A noi lascia perplessi soprattutto un aspetto – ci ha spiegato Perini – Le reti idrografiche sono Garda-Mincio e Idro-Chiese e il fatto che si vada a “scavallare” tra le reti per attuare questa decisione presenta delle problematiche su cui non abbiamo mai avuto risposta. Va aggiunto, e lo diciamo anche con grande rammarico – che nè la politica bresciana, nè purtroppo quella mantovana hanno mai mostrato un interesse a sentire il nostro parere sulla questione. Comprendiamo ovviamente le ragioni di chi vede salvaguardato il Mincio ma ciò non significa che la decisione presa sia un successo pieno per il territorio mantovano».
Un piccolo aspetto positivo c’è: «Il prefetto-commissario Attilio Visconti è stato l’unico ad ascoltarci – conclude Perini – Ci ha considerati come portatori di interesse e ci ha detto che probabilmente faremo parte della cabina di regia che verrà organizzata a fine agosto. Si è inoltre impegnato affinchè in futuro questi comuni facciano parte della cabina di regia del futuro depuratore; non è ovviamente il massimo che potevamo ottenere ma almeno siamo stati ascoltati. Crediamo che come siano garantite per il Garda e per il Mincio le condizioni di salubrità lo siano altrettanto anche per il Chiese».

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