I furbetti dei rifiuti hanno le ore contate, a Borgo Mantovano sono in azione le foto trappola

BORGO MANTOVANO  – I furbetti del pattume, così definiti quelli che gettano sacchi di immondizie lungo le strade, in mezzo al verde o sugli argini, a Borgo Mantovano hanno le ore contate. Sono infatti state posizionate infatti in tutto il territorio, quindi Villa Poma, Revere e Pieve, cinque foto trappola mobili di ultima generazione. Si tratta di apparecchi utilizzati per individuare e rilevare eventuali comportamenti scorretti nel conferimento dei rifiuti, andando così a contrastare il fenomeno degli abbandoni selvaggi e nel contempo a tutelare l’ambiente e il decoro urbano.
Sono cinque, come detto, ma il numero è destinato a salire perché il sindaco di Borgo Mantovano, Alberto Borsari, è deciso a smascherare chi utilizza il territorio come una discarica a cielo aperto.
«L’abbandono dei rifiuti è diventato addirittura un fenomeno, vista la quantità di pattume che viene rinvenuto periodicamente dai volontari che si prestano a ripulire – ha spiegato il primo cittadino -. Ed è proprio per contrastare questa insano comportamento che va a danneggiare l’ambiente, che abbiamo pensato di installare le foto-trappola. Per ora sono cinque, installate in diversi punti del territorio. ma l’idea è quella di aumentare il numero. Anche perché l’area da sorvegliare è vasta, tenuto conto che Pieve di Coriano e Revere lambiscono il Po e quindi con chilometri di argine, zona assai gettonato da chi decide di gettare i rifiuti. Solo due settimane fa, grazie al lavoro di ben 150 volontari, sono stati raccolti quintali di pattume, che poi il Comune per il conferimento in discarica, ha dovuto sborsare ben 2mila euro».
Le foto trappola che già installate sono state acquistate grazie ad un bando regionale di qualche tempo fa.
«Si abbiamo partecipato a questo bando, emesso da Regione Lombardia, riuscendo così ad ottenere i fondi necessari per poi acquistare questi gli apparecchi che, tra l’altro sono mobili perché non alimentati da batteria – ha proseguito Borsari -. Questo vuole dire che possono essere spostati a seconda delle esigenze del momento. Spero che chi fino ad ora ha utilizzato il territorio comunale come una discarica a cielo apero, recepisca il monito e smetta di gettar i rifiuti. Al contrario gli incivili che vengono beccati rischiano un’ammenda alquanto salata a seconda del rifiuto conferito. Si va quindi da un minino di 600 euro fino, se il rifiuto è pericoloso, al penale».