Il suggerimento di Palazzi al Pd di Pegognaga: ritornare alla politica “porta a porta”

PEGOGNAGA Vangelo e militanza politica alla Festa dell’Unità di Pegognaga. «Recita il vangelo: Ero forestiero e mi avete ospitato. Avevo fame e sete e mi avete dato da mangiare e da bere. Dunque: un cristiano non può appoggiare un partito nazionalista che fa delle differenze un problema e non un’opportunità». Lo ha affermato l’ex candidato nella lista RiAttiviamo Pego, il maestro del lavoro Aldo Bettegazzi presentatosi alla Festa come catechista e collaboratore parrocchiale. Ha proseguito «Il cristiano non può e non deve condividere la propaganda dell’odio. Può e deve trovare nel rinnovato Pd la sua casa, fatta di accoglienza, condivisione, solidarietà, antifascismo, che nessuna civica, nessun altro partito ha nel proprio dna. Le civiche molto spesso si mascherano da trasversali. Ma trasversali non sono. Vedi la lista attualmente al governo di Pegognaga». Ha rincarato la dose nei confronti della nuova amministrazione comunale il segretario del circolo Pd Marco Carra «Non é stato bello che alle primarie del 3 marzo abbia partecipato una persona che poi la ritroviamo nel centrodestra: é un prendere per i fondelli 500 cittadini che vi hanno partecipato». Fa quindi chiaro riferimento all’attuale vicesindaco, aggiungendo inoltre «Il nostro sindaco ha gettato la maschera: è salito con la fascia tricolore sul palco di Salvini, sconfessando la trasversalità della sua compagine. Un cristiano, come ha ben sottolineato Bettegazzi, non può votare Lega». Il militante di lungo corso Pd, altro maestro del lavoro egli pure candidato RiAttiviamo Pego, Enos Gandolfi, ha spaziato in una amara analisi della sconfitta del centrosinistra a Pegognaga «Il nostro partito a livello nazionale mi sembra non abbia ancora individuato la strada maestra da seguire. Zingaretti, pur fortemente impegnato, non ha ancora precisi obiettivi e progetti. Abbiamo commesso gravi errori, mai approfonditi completamente anche con allontanamento di persone. A Pegognaga la pentola bolliva da anni. Ma abbiamo fatto come lo struzzo. Dobbiamo costruire un serbatoio del pensiero dei nostri concittadini. Abbiamo perso il senso della ragione e dei piedi per terra». Come non scoraggiarsi e come ricostruire, lo ha spiegato il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, suggerendo una metodica più intensiva del porta a porta, ossia del persona per persona. Quanto all’azione dai banchi dell’opposizione, Palazzi ha suggerito strategie propositive corroborate dal sostegno della raccolta di firme dei cittadini.
Riccardo Lonardi