VIADANA – Il presidente della rsa Silvia Angelicchio, a nome del cda della struttura, interviene nuovamente per chiarire la posizione del geriatrico in merito all’aumento delle rette e non solo: «Le tariffe della nostra fondazione non sono fuori mercato».
Per l’esponente della Fondazione “Grassi” il paragone con altre rsa della zona, che hanno effettuato aumenti più ridotti non tiene conto di diversi fattori: «Le Rsa confinanti – specifica – non possono essere prese a paragone in quanto gestiscono strutture più piccole, il costo del personale è inferiore per numero di personale, perché applicano da tempo il Ccnl Uneba, perché il numero degli ospiti è inferiore, perché non hanno l’assistenza infermieristica h24 e perché i servizi offerti sono spesso gestiti da ditte/cooperative esterne ed alcuni servizi compresi nella nostra retta sono invece extra retta nelle altre strutture».
L’esponente del geriatrico di Viadana prosegue nella propria argomentazione difendendo la qualità del servizio offerto agli ospiti: «Ci feriscono e troviamo ingiuste le critiche che alcuni familiari rivolgono alla Fondazione sulla qualità dei servizi offerti; infatti sino ad oggi non sono state registrate contestazioni o segnalazioni di disservizi. L’unica eccezione è rappresentata dal servizio di lavanderia, attivo solo dal mese di novembre 2020, su cui già stiamo intervenendo».
Sul contesto pandemico e le ripercussioni per il geriatrico: «La pandemia ha sconvolto non solo le vite di tutti ma anche i bilanci della Fondazione. Pertanto, il Consiglio di Amministrazione, che non può nemmeno beneficiare dei finanziamenti garantiti dallo Stato per la pandemia Covid 19, ha dovuto, suo malgrado, aumentare le rette di degenza che sono in linea con le strutture equiparabili alla “Grassi” in termini di servizi offerti, numero di utenti, numero di dipendenti, dimensioni e costi. Troviamo ingiusto l’accanimento nei confronti di un cda che, in pochi mesi ha invece dimostrato coesione, condivisione ed efficienza e ha cercato di porre rimedio e recuperare una situazione negativa, aggravata dalla pandemia».