Marmirolo, il paese premia la continuità e vota Paolo Galeotti

MARMIROLO Marmirolo riparte da Paolo Galeotti. Il verdetto uscito dalle urne ha decretato che i marmirolesi hanno scelto, affidando ancora una volta il ruolo di primo cittadino al sindaco uscente, la continuità. Con circa il 50% dei voti la lista del Pd e quella di Progetto Marmirolo si sono aggiudicati la maggioranza dei seggi e avranno il compito di governare per altri cinque anni la comunità e il territorio marmirolese. Un premio a quanto fatto sin qua lo ritengono Galeotti e i suoi collaboratori; un riconoscimento che stimola a dare ancor di più per raggiungere quegli obiettivi che sono stati inseriti nel programma elettorale. Complessivamente ha espresso il suo pensiero il 66,52% degli abitanti del capoluogo e delle frazioni pari a 4.211 voti e di questi solamente 85 hanno gettato la scheda bianca nell’urna mentre 61 hanno pensato bene di renderla nulla. «Siamo delusi – spiega Paolo Stanghellini del Patto per Marmirolo – perché ovviamente pensavamo di aver proposto ai marmirolesi un progetto valido. Comunque sia, però, ci possiamo ritenere soddisfatti del risultato se lo si analizza guardando ai dati precedenti. In definitiva siamo riusciti a ridurre di molto il divario esistente con le liste vincenti e di questo ritengo doveroso ringraziare tutti coloro che ci hanno votato ed anche chi ha lavorato per il nostro progetto. Pensiamo quindi che dovremo lavorare in tale direzione». «Una conferma importante e significativa – ribadisce Paolo Galeotti appena riconfermato primo cittadino – non solo per il sottoscritto, ma per tutto il nostro gruppo che ha lavorato sodo in questi cinque anni per far crescere la nostra comunità. Anche l’impegno profuso durante queste settimane è stato considerevole e alla fine tutto ciò ha pagato. Ora siamo pronti per continuare sulla strada tracciata. Sempre stimolando la partecipazione dei cittadini, solo condividendo con tutto il tessuto socioecnomico marmirolese i progetti e i propositi si possono raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati».