Meno formaldeide nelle resine, Saviola lancia il progetto

La notizia durante l’incontro sulla salute promosso dal M5S

Capaldo, M5S
Capaldo, M5S

VIADANA «No alla formaldeide, sì alla vita», queste le parole di Stefano Capaldo, attivista viadanese del M5S dopo il secondo incontro tenutosi venerdì sera a Viadana con l’europarlamentare Eleonora Evi ed il medico Mario Franzini, sul tema formaldeide, sostanza ritenuta altamente tossica. Proprio durante la serata è stata avanzata una delle proposte che più potrebbero rappresentare un passo avanti nella riduzione delle sostanze inquinanti: il Gruppo Saviola ha annunciato, infatti, l’introduzione di resine a basso contenuto di formaldeide ed un progetto di ricerca per produrre pannelli ad emissione zero. Un piano a cui l’azienda viadenese lavora già dal 2003 e per il quale si sta lavorando per ottimizzare alcuni passaggi, come spiegato da Enrico Canoro, direttore marketing della Saviola Holding.
Tanti gli attori sociali in gioco, cittadini, associazioni per l’ambiente, medici e amministratori locali per informare la cittadinanza sul rischio che corre semplicemente vivendo in questo territorio, ricco ma contaminato. La formaldeide, infatti, sostanza classificata come cancerogena e prodotta in settori solidi del mantovano, dal chimico all’agricoltura, ma anche sanità e cosmetica, sta incidendo fortemente sulla condizione di salute delle persone, a partire dei cittadini più giovani, aumentando patologie pediatriche respiratorie e alterazioni del dna.
Nella serata di venerdì, sono state ascoltate anche le testimonianze di persone che hanno avuto parenti colpiti da tumori. Due incontri, quello di Viadana e di Pomponesco, che hanno anticipato (il 22 gennaio a Bruxelles, in Commissione petizioni) la discussione sulla petizione promossa da ambientalisti e M5S, per convertire la produzione a sostanze non cancerogene. Tanta la determinazione dei cittadini, perchè quella in atto è, usando le parole di Capaldo «un’emergenza sanitaria e ambientale».

Serena Caramaschi