Ponte Viadana-Boretto, servono 5mln per ultimare la sistemazione

ponte viadana

VIADANA – Tra i presenti all’audizione sui ponti promossa dalla VIII Commissione della Camera Ambiente Territorio e Lavori Pubblici, incontro svoltosi nella mattinata di ieri oltre ai deputati Mantovani Andrea Dara e Alberto Zolezzi, le istanze del territorio sono state esposte da Filippo Bongiovanni e Nicola Cavatorta, rispettivamente sindaci di Casalmaggiore e Viadana. Sul tema infrastrutturale e più specificatamente sulla situazione del ponte di Viadana si è soffermato Cavatorta: «Premesso che la situazione dei ponti presenti su tutto il tratto del fiume Po è critica, va però specificato che la situazione del ponte di Viadana Boretto non è tra le più drammatiche». Nelle parole del sindaco un riferimento agli ultimi interventi manutentivi: sull’infrastruttura che ora, per il tratto mantovano, è di competenza di Anas: «Importanti lavori di ristrutturazione alle fondazioni erano stati effettuati negli anni scorsi, grazie alla collaborazione tra le province di Mantova e di Reggio Emilia. Al momento – ha ricordato – non vi sono problemi viabilistici né strutturali ma è chiaro che parliamo di ponti realizzati negli anni ‘60 in calcestruzzo. Si sa che questo materiale ha vita breve e sicuramente fra qualche anno cesserà la propria vita utile. La settimana scorsa ho fatto il punto della situazione con l’ingegner Covino della Provincia di Mantova, egli aveva seguito i lavori insieme al suo collega della parte Reggiana». Un vertice in cui si è parlato del futuro del ponte e degli interventi da realizzare sullo stesso in futuro: «Sono stato rassicurato sulla validità della struttura – ha continuato Cavatorta – ma mi è stato anche riferito che se potessimo accedere il prima possibile a un finanziamento che va da un minimo di 3 a un massimo di 5 milioni di euro, si potrebbe proseguire con la sistemazione ai giunti, alla pavimentazione con impermeabilizzazione e nuova soletta, nuove barriere metalliche e guard rail anche in un’ottica di collaborazione tra Anas e Provincia». Un contesto, quello viabilistico, in cui è doverosa un’analisi he prenda in esame il comprensorio nella sua interezza: «Le situazioni dei singoli ponti sono comunque interconnesse tra loro, proprio come è successo con la chiusura del ponte di Casalmaggiore avvenuta qualche anno fa. Tutto il traffico leggero e pesante si era riversato su Viadana, superando anche di oltre 20mila i transiti giornalieri. Questo in futuro va assolutamente evitato ed è chiaro che la strada da percorrere sia quella di prevedere nei prossimi anni la realizzazione di un nuovo  manufatto. Sono circa 15mila i mezzi leggeri e pesanti che utilizzano il ponte di Viadana come tratto viabilistico e si calcola che circa la metà dell’economia del territorio Oglio m Po abbia come riferimento l’Emilia Romagna. A differenza di Casalmaggiore noi però non abbiamo neanche la linea ferroviaria, pertanto i lavoratori ma soprattutto gli studenti sono obbligati ad utilizzare navette che portino a Brescello con tutti i disguidi del caso».