Prosciuga i conti di un anziano, badante a processo

Il tribunale di via Poma

MANTOVA – In poco meno di nove mesi sarebbe riuscita a prosciugare le finanze dell’anziano che l’aveva assunta in casa propria come badante. Un totale di circa 50mila euro sottratti tra ori, denaro contante, assegni e prelievi da conti correnti bancari e postali. A processo per furto e appropriazione indebita era così finita nel 2019 Mariia Bodnar, 53enne di origine ucraina a cui sono stati contestati entrambi i reati in forma aggravata per aver approfittato dell’età avanzata – 90 anni – della persona da lei assistita. I fatti erano occorsi tra il 18 maggio 2016 e il 2 febbraio 2017 a Pieve di Coriano. In più riprese la badante si sarebbe impossessata di titoli di credito relativi a investimenti finanziari e catastali, un libretto di assegni bancari, diversi preziosi e monete d’oro del valore di circa 18mila euro oltre ad altri oggetti. Oggetti poi rinvenuti nell’armadio della sua stanza da letto nel corso di una perquisizione eseguita dai carabinieri di Revere. La donna deve anche rispondere di indebito utilizzo di carte di credito in quanto impossessatasi, secondo l’accusa, di denaro contante per circa 30mila euro, prelevandoli dai depositi bancari e postali del pensionato, attraverso la sottoscrizione di assegni e deleghe a prelievi postali. E questo dopo essere venuta a conoscenza del codice segreto. Accuse queste respinte in toto dalla stessa imputata ieri mattina audita in aula davanti al giudice Enzo Rosina. Stando alla sua versione infatti le operazioni bancarie sarebbero state eseguite sempre su delega della parte offesa e mai attraverso l’utilizzo del bancomat del pensionato. Lo scorso gennaio giudice e pubblico ministero si erano recati appositamente alla stazione dei carabinieri di Sermide per la deposizione della parte offesa impossibilitata, data l’età, a presenziare autonomamente in tribunale. Il prossimo 16 dicembre è prevista la sentenza.