Rsa di Suzzara quasi libera dal Covid, e sono in arrivo i test rapidi

SUZZARA  – Durante la prima ondata, ed anche successivamente, le Rsa lombarde e di seguito la Regione sono state al centro di numerose accuse per la gestione della situazione Covid. Esistono però quelle realtà dove sono i numeri a certificare la quasi totale assenza di Coronavirus: è il caso della Rsa Luigi Boni di Suzzara. Sono stati resi noti, infatti, i dati relativi alla diffusione del virus nella struttura di via Cadorna, dove nella Rsa Boni 1, su ottantacinque ospiti si registrano zero positivi e zero casi sospetti, mentre nella Rsa Boni 2, su quaranta ospiti un positivo, con carica debole, e zero sospetti. Soltanto un operatore rimane positivo.
La questione, nonostante numeri più che mai incoraggianti, è comunque tenuta costantemente sotto controllo: il protocollo della struttura prevede, infatti, un tampone a tutti gli anziani che rientrano dalle visite. Non solo, poiché la fondazione si sta anche dotando di test rapidi per individuare eventuali focolai in fase precoce; si tratta di test affidabili al 65% che, in caso di positività, necessitano di una conferma attraverso un tampone molecolare. Il tutto viene fatto con l’obiettivo di alleggerire il carico di lavoro sui laboratori di analisi, particolarmente gravati in questo periodo.
Inoltre, dalla Regione saranno riconosciuti nei prossimi giorni delle nuove risorse finanziare alle Rsa e la Lombardia si impegna non solo a distribuire nuove mascherine e dispositivi di protezione, ma anche a fare uno screening sulle utenze ogni mese per tracciare eventuali casi di pazienti o operatori asintomatici. Provvedimenti risolutivi per il settore del welfare? Certamente no, c’è ancora tanto da fare, ma la speranza della Fondazione Boni è quella di una costante sensibilizzazione della Regione sulle problematiche del momento delle Rsa. Questo, comunque, è già un buon punto di partenza.