Siccità, Coldiretti: erba medica e prati stabili in difficoltà

Priecipitazioni inferiori del 50% rispetto alle medie stagionali

MANTOVA La siccità che sta colpendo il Nord Italia, con precipitazioni inferiori del 50% rispetto alle medie storiche del periodo, mette in crisi le produzioni di erba medica del comprensorio del Parmigiano Reggiano e dei prati stabili nel distretto compreso fra Goito e Marmirolo. Lo rileva Coldiretti Mantova, che parla di una situazione peggiore di quella del 2017, che ha creato difficoltà anche per gli usi civili nei centri urbani ed è costata a livello nazionale 2 miliardi di euro in danni all’agricoltura a causa della siccità che ha tagliato i raccolti delle principali produzioni agricole. Nell’area dei prati stabili è Goito, con terreni più argillosi e meno umidi rispetto al comune di Marmirolo, a presentare maggiori difficoltà. “Nel Goitese i prati sono completamente gialli – precisa Fabio Mantovani, vicepresidente di Coldiretti Mantova, allevatore con 170 bovine e 35 ettari coltivati a prato stabile -. Se non dovesse piovere nei prossimi giorni rischiamo il disastro”. “Senza pioggia in tempi rapidi il primo taglio slitterà dalla fine di aprile a metà maggio, ma con una quantità in campo dimezzata rispetto alla norma – prosegue Mantovani -. Siamo ancora in tempo a salvare l’avvio della raccolta, purché i terreni vengano bagnati da precipitazioni non violente, che scivolerebbero via su un terreno reso duro dalla siccità”. Allerta anche nel Basso mantovano. Simone Minelli, allevatore di Motteggiana con 300 bovine in stalla per la produzione di latte destinato a Parmigiano Reggiano, coltiva 60 ettari di erba medica su un totale di 100 ettari. “La situazione comincia ad essere preoccupante – afferma Minelli, consigliere di Coldiretti Mantova – perché i prati seminati due o tre anni fa non stanno ricacciando e i rischio di questa siccità prolungata è legato a un calo sensibile della quantità di fieno del primo taglio”. Diversa, ma altrettanto difficoltosa, è la situazione dei prati seminati quindici giorni fa, per i quali Minelli evidenzia il rischio di “uno slittamento del primo taglio di due o tre settimane”, rispetto a una situazione meteoclimatica non siccitosa. Sensibilizzazione ai cambiamenti climatici. A livello nazionale, i giovani della Coldiretti parteciperanno venerdì prossimo, 15 marzo, a #Fridaysforfuture, la mobilitazione globale che nasce con le proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg per chiedere ai decisori politici misure concrete contro i cambiamenti climatici.