Una cittadella della salute nella villa lasciata al Comune

La proposta della candidata Zinetti che lancia un monito:

PIUBEGA Una cittadella della salute nella struttura e negli spazi di Casa Rigo, di proprietà del Comune di Piubega e inutilizzata da una ventina d’anni. È questa una delle proposte fondanti di  Maria Cristina Zinetti, candidata a sindaco con la lista “Insieme si può”. Ma nel programma della Zinetti non c’è solamente il progetto, già predisposto, per la creazione della cittadella della salute. Ci sono anche sociale, attività produttive, settore agricolo e istruzione.
Istruzione, in particolar modo, dopo che lo scorso giugno, ormai un anno fa, venne dato l’annuncio della soppressione della prima alla scuola elementare piubeghese. «Dobbiamo assolutamente invertire questa rotta – spiega la candidata di “Insieme si può” – perché se un paese perde la propria scuola elementare rischia di rimanere gravemente azzoppato per sempre. Un paese senza la scuola che viene frequentata dai bambini più piccoli è un paese che offre meno degli altri paesi e che non ha sufficiente attrattività. Vogliamo puntare molto sulla sperimentazione scolastica, così da offrire alle famiglie dei paesi confinanti con Piubega la possibilità di iscrivere i bimbi nella nostra scuola elementare. È necessario attirare qui famiglie che siano interessate a fare frequentare ai loro piccoli la nostra primaria: solo così possiamo salvare la nostra scuola».
E poi, come si diceva, anche un occhio al sociale: oltre all’occhio di riguardo per le fasce deboli, nei progetti della Zinetti c’è anche la volontà di aprire un ufficio Inps in paese, così da evitare ad anziani e persone in difficoltà di doversi spostare anche di parecchi chilometri.
In quanto all’uscita di Piubega dall’unione, la candidata lancia un monito: «Il nostro Comune ha deciso di lasciare l’unione e ora rischiamo di pagarne molto caro, a livello economico, le conseguenze, con una penale di oltre 100mila euro. Per un paese come il nostro sarebbe una mazzata molto pesante. È anche necessario recuperare i rapporti con i sindaci dei Comuni che erano in unione con noi, che si sono deteriorati: basti pensare al fatto che a San Fermo, compresa nei territori di Piubega, Gazoldo e Redondesco, i servizi si sono ridotti al lumicino».