Villimpenta, ancora lettere “anti” Bergoglio Anche nella cassetta postale del prete

VILLIMPENTA Se l’intento della misteriosa parrocchiana di Villimpenta che si è dissociata pubblicamente dall’operato di Papa Bergoglio era suscitare una riflessione nella comunità, indubbiamente vi è riuscita. Da due giorni in paese la discussione finisce per convergere sul messaggio contenuto nella lettera apparsa sulla bacheca della Chiesa: sono giuste o meno le critiche mosse dall’anonima cittadina nei confronti della dottrina del Santo Padre, “accusato” nella fattispecie di non spendere parole «per i cristiani perseguitati e uccisi nel mondo, ma di pensare solo ai migranti e alla politica»? Addentrarci in sondaggi a livello locale non ci sembra il caso (anche se, va detto, molti si sono detti in linea con il contenuto), tuttavia è innegabile che l’iniziativa, seppur anonima, vada a rinsanguare la fiumana di perplessità verso l’ideologia del Santo Padre. Non a caso la lettera cita apertamente il documento che di recente un gruppo di teologi, intellettuali ed ecclesiastici cattolici aveva inviato ai vescovi di tutti i continenti per accusare Papa Francesco di eresia, con annessa richiesta di dimissioni. L’attivismo, da molti definito «sfrenato» del Pontefice e dei vertici episcopali (la Cei) durante la campagna elettorale delle Europee (risapute sono le loro posizioni contro gli «identitari» e i «sovranisti»), aveva allargato ulteriormente la crepa tra il fronte tradizionalista e quello ultramoderno della Chiesa, causando – citiamo sempre dalla lettera – «una delle peggiori crisi nella storia della Chiesa cattolica». Ieri pomeriggio abbiamo intercettato il parroco di Villimpenta  don Nelson Furghieri , il quale ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito episodio di cui tanto si parla. Il sacerdote si è limitato ad affermare che «non trova giusto commentare una lettera che non riporta firme», svelando però di aver trovato una fotocopia della missiva anche nella propria cassetta postale. Che a quanto pare non era l’unica. Altre copie sono state rinvenute nella bacheca interna della Chiesa di San Michele Arcangelo. La domanda è se dietro questa iniziativa vi sia una regia più ampia o se, come sembra, sia “solo” lo sfogo di una credente che ha voluto condividere il proprio malessere verso l’attuale Papa. Un malessere sempre più diffuso e, aspetto ancor peggiore, senza sbocco.

Matteo Vincenzi