Villimpenta, dona le parrucche della mamma scomparsa alle donne malate di cancro

PRADELLO (Villimpenta) Poco più di un mese è passato da quel maledetto giorno in cui il cancro le ha portato via mamma  Liliana , di appena 57 anni.  Valentina Fagan  abitava ancora nella sua casa di Pradello di Villimpenta (oggi risiede a Castel d’Ario insieme al marito e ai figli) quando alla madre venne diagnosticato il male. «A me e mio padre Otello ci è crollato il mondo addosso, ma dovevamo essere forti per lei – racconta Valentina. – E nonostante sapessimo che soffriva, spesso era lei che provava a confortarci. Mamma ha combattuto come una leonessa, sempre con estrema dignità. Ricordo spesso che mi diceva che è più importante dare che ricevere, un consiglio di cui farò tesoro». Arriva il momento della chemioterapia, la cura che tra gli effetti collaterali causa la perdita dei capelli. La loro caduta, spesso a ciocche, ha un effetto psicologico particolarmente negativo soprattutto nelle donne, perché viene vista come un’umiliazione. Spiega Valentina: «Seppur cercasse di non darlo a vedere, mamma ha sempre patito la perdita dei capelli. Per coprire la calvizie dovuta alle cure si era procurata alcune parrucche». Nel frattempo Valentina s’imbatte nell’appello su internet di  Odette Piola , una attiva e sensibile signora di Ferrara che da tempo ha avviato una petizione affinché anche in Emilia Romagna le parrucche vengano concesse gratuitamente per le donne malate di cancro. La qualità della vita, il ritorno al lavoro, la socialità del malato di cancro dipendono anche dalla parrucca che non può certo essere considerata un accessorio frivolo e superfluo ma un vero e proprio presidio sanitario necessario. «Valentina mi ha contattata dopo che sua madre l’ha lasciata -. Voleva donare le sue parrucche alle donne che non potevano permettersele e così mi ha chiesto dove poteva spedirmele perché le mettessi a disposizione di chi ne ha bisogno. Ricordo ancora quel sabato mattina. All’improvviso sento il mio cane abbaiare, poi qualcuno suona al campanello. Apro e vedo che c’è il corriere con un pacco». Odette fa mente locale, trova strana la cosa. La sera prima aveva ordinato qualcosa via web, ma era improbabile che fosse già arrivata. Poi, mentre apre il cancello, ha un flash. «Apro il biglietto allegato in cui c’è scritto: “Purtroppo non servono più” – continua Odette -. Mi si gela il sangue, firmo la ricevuta e poi finalmente lo apro e ci trovo le tre parrucche, quelle di cui mi aveva parlato Valentina. Un gesto stupendo per mantenere viva la memoria della sua mamma. Mi sono commossa, anche se emotivamente sono rimasta sconvolta. Grazie a Valentina tre donne malate di cancro non saranno costrette a subire l’umiliazione di sentirsi osservate quando vanno in giro con la testa nuda». Le tre parrucche sono state donate al Day Hospital Oncologico di Ferrara. Nella città estense Odette ha già raccolto oltre 3mila firme per la sua lodevole petizione. «Non ci sei più fisicamente, ma nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta e tu nel cuore ci sei sempre», è la commuovente frase che Valentina ha postato sulla sua pagina Facebook per ricordare mamma Liliana.

Matteo Vincenzi