Il tempo è radicalmente cambiato. La perturbazione della scorsa notte ha rotto l’incantesimo soleggiato della scorsa settimana e ha allontanato verso l’Europa orientale l’anticiclone che nei giorni scorsi ha garantito una settimana di primavera con temperature che per più giorni hanno raggiunto i 18/19 gradi. La parola è già passata ad una catena di perturbazioni non così agguerrite ma in grado di distribuire piogge a più riprese, pur senza abbassare troppo le temperature.
Il peggioramento della scorsa notte è già alle spalle. Lascerà spazio già oggi ad ampie schiarite e ad un pomeriggio di sole, sebbene macchiato da qualche nube. Ne beneficeranno le temperature, attese attorno ai 16-17 gradi nel pomeriggio. Domani le nuvole si presenteranno in maniera più compatte in attesa di nuovo e più energico passaggio perturbato che mercoledì riporterà la pioggia già dalla mattinata. L’intera giornata sarà in realtà perturbata: previsti a Mantova e sulla parte nord della provincia fra 10 e 15 millimetri di pioggia (la media di marzo è di quasi 50). Quota neve elevata, oltre i 1600 metri sulle vicine alture veronesi. Temperature in calo ma sempre superiori ai 10 gradi, anche durante la notte, fino a 13 durante il giorno.
Giovedì ci sarà spazio per una tregua parziale e di breve durata. Tornerà per qualche ora un po’ di sole, ma già dal pomeriggio ecco avanzare una terza perturbazione che in serata riproporrà la pioggia in estensione a venerdì, giornata che i modelli previsionali vedono interamente perturbata e piovosa. Temperature diurne sui 13/14 gradi. Andrà meglio sono nel prossimo fine settimana, quando il sole tornerà a farla da padrone pur tra qualche nube ma con temperature in contenuta ripresa, verso i 17 gradi.
Durante la settimana il sole e le alte temperature hanno certamente accelerato il risveglio delle piante. I ciliegi e qualche pesco sono già in fioritura con 10-15 giorni di anticipo. Il caldo anomalo per la stagione è arrivato anche in montagna con temperature vicine ai 15 gradi attorno ai mille metri di quota. Non è una novità: negli ultimi anni la primavera è arrivata quasi sempre prima dell’equinozio esponendo gli alberi da frutto e le colture ai danni delle eventuali gelate tardive, possibili fino al 15-20 di aprile.
In media, il gelo notturno tardivo si manifesta una volta ogni 4-5 anni, soprattutto nella seconda metà di marzo. Al momento tale ipotesi è scongiurata ma non saremo al riparo dalle sorprese per almeno un altro mese.
E non sono mancanti, in questi giorni, eventi meteo eclatanti. Il 10 marzo 2025 buona parte della Valpadana fu spazzolata da una bella nevicata, addirittura eccezionale che a sud del Po. Su Mantova caddero 7-8 centimetri di neve ma a sud del Po lo spessore superò i 15 centimetri per arrivare a 20-25 in Emilia, tra Modena e Bologna. Tale nevicata o considerata la più tardiva dalla storia meteorologica della città, avendo battuto quella che nel 1976 face cadere 15 centimetri di neve anche in città.
Alessandro Azzoni