Il veloce peggioramento delle ultime ore lascerà spazio già in mattinata a qualche schiarite, quindi al ritorno del sole nel pomeriggio. Le piogge di ieri sera sono state prodotte da un parziale cedimento dell’alta pressione che negli ultimi giorni ha lentamente rimesso piede nel Mediterraneo. Il suo rinforzo consentirà tempo buono e non freddo per diversi giorni. Anzi, probabilmente il tempo stabile si approprierà per intero della prossima settimana. Il rovescio della medaglia sarà dato dalla nebbia, sempre più frequente nelle ore notturne e del mattino a partire da lunedì. Il miglioramento di oggi si completerà domani, quando il cielo si presenterà soleggiato nel rispetto di quella tradizione che vorrebbe nell’11 novembre una giornata soleggiata e non fredda, la famosa estate di San Martino. In realtà le temperature sono previste in calo, soprattutto nella mattinata. Massime diurne sui 13 gradi. A seguire, da domenica e per tutta la prossima settimana l’alta pressione tornerà in cattedra proponendo tempo stabile, con nottate e mattinate un po’ nebbiose ma pomeriggi per lo più soleggiati e non freddi. Le temperature rimarranno però su valori più bassi, specie al mattino, quando in aperta campagna potranno avvicinarsi allo zero, un valore non così raro in questo periodo dell’anno. Da lunedì l’anticiclone inizierà a manifestare il tipico comportamento delle alte pressioni invernali dando vita all’inversione termica. L’aria mite dell’alta pressione finirà in quota, mentre quella più fredda e pesante inizierà depositarsi al suolo nelle zone di pianura a sud della città permettendo le prime, vere nebbie di stagione, più fitte nella notte e in mattinata da martedì in poi. Peggiorerà di conseguenza la qualità dell’aria, con un prevedibile aumento delle polveri sottili. Sul finire della prossima settimana sarà probabile infine un certo rafforzamento dell’anticiclone delle Azzorre verso l’Atlantico settentrionale, fatto che determinerebbe la discesa di correnti fredde dalle regioni scandinave verso il Mediterraneo, provocando una marcata diminuzione termica anche sull’Italia settentrionale. Attorno alla metà di novembre una diminuzione anche forte delle temperature è quasi sempre da mettere in conto. A volte nella seconda metà del mese (ma anche nella prima) si verificano veri e propri anticipi di inverno. Un esempio arriva dai 5-6 centimetri di neve che fra il 3 e il 4 novembre del 1980 imbiancarono tutta la provincia (fino a 10 centimetri ai confini con il cremonese e sull’area morenica). A Mantova nevicò bene (almeno 5-6 centimetri di accumulo) anche il 21 novembre del 1999. Non infrequenti, in passato, le prime ondate di gelo della stagione fredda, come quella che nel 1988 portò le minime fino a -8° il 20 novembre o fino a -6° il giorno 10 del 1990. Al momento le carte meteo non intravedono all’orizzonte raffreddamenti così violenti, me non vedono nemmeno periodi di mitezza eccezionale.