Calcio a 5 Serie A – Saviatesta spalle al muro: deve battere il Colormax

Il portiere Savolainen torna a difendere la porta del Saviatesta dopo il riposo in Coppa Italia

MANTOVA Se non è l’ultima spiaggia, poco ci manca. Il Saviatesta affronta oggi il Colormax Pescara al Neolu (ore 17) nella penultima gara di regular season. Dopo quattro sconfitte di fila che l’hanno fatto precipitare in zona play out, al Mantova serve la vittoria per continuare a sperare nella salvezza diretta. Un obiettivo ancora alla portata, soprattutto dopo la sconfitta rimediata dal Real San Giuseppe nel recupero contro il Petrarca, cui i biancorossi faranno visita il 17 aprile nel turno conclusivo. E’ stata però una settimana un po’ travagliata per i biancorossi: dopo il caso  Jeffe, che ha saltato la gara di Coppa Italia ma oggi sarà regolarmente in panchina, è arrivato il giallo della presunta positività di  De Bail, per altro subito rientrata: il giocatore è a disposizione. «Con tutti i ragazzi c’è un rapporto buonissimo – assicura il dg  Rondelli – ci parliamo tutti i giorni e sanno che devono fare la loro parte. La sfida con Pescara? Ora come ora preferirei giocarmela con Acqua&Sapone o con Pesaro» afferma tra il serio e il faceto.
La replica ufficiale alle accuse arrivate da Eboli su una condotta “superficiale” da parte del Mantova riguardo al caso De Bail, la replica, dicevamo, arriva dal presidente Daniele Bruschi, che cita anche Manzoni nei Promessi Sposi. «Pensare prima di parlare è diventato oggi per molti assai difficile, molto più facile arrogarsi dietro la politica dello strillone di Nicastro, dove l’unico modo per attirare l’attenzione su se stessi è sciorinare notizie da strada, ma i fatti sono ben diversi. Spendiamo quotidianamente un patrimonio per attenerci ai regolamenti, andando talvolta ben oltre quanto richiesto. La nostra filosofia della “bolla” a cui sono sottoposti i giocatori funziona in maniera eccellente. So benissimo cosa possa significare contrarre il covid 19 ed è per questo che non accetto lezioni di etica sportiva e di vita da parte di nessuno. La nostra colpa? Forse quella di essere stati fin troppo onesti verso il Servizio Sanitario, che ci ringrazia ufficialmente per la nostra condotta responsabile. Fino a prova contraria il Mantova in serie A è arrivato con le sue gambe a suon di vittorie, nella metà del tempo con cui vi sono arrivati altri e dimostrando di essere una società sana, economicamente forte, con una gestione oculata, competente e composta da persone oneste. Prima di parlare sarebbe meglio osservare, pensare, paragonare…».