MANTOVA Per il calcio dilettantistico lombardo è cominciata venerdì scorso un’altra traversata nel deserto. Dall’ordinanza del presidente Fontana di una settimana fa, difficile che si torni indietro in tempi brevi. Del resto, anche il termine del 13 novembre sembra, dato l’andamento dei contagi, abbastanza irrealistico.
Un modo per calciare la lattina un po’ più in avanti, come si suol dire, per prendere tempo e chiudere anzitempo il panorama dilettantistico fino al 2021. Che fare, dunque? Memore di quanto successo la scorsa primavera, il Crl ha indetto un consiglio lunedì nella sede di via Pitteri a Milano, dove si ritroveranno il presidente Giuseppe Baretti, i consiglieri e i delegati provinciali: per Mantova ci saranno la vicepresidente Paola Rasori e il delegato Giuseppe Saccani. Si farà il punto della situazione e si cercherà di delineare quale strategia intraprendere per garantire il prosieguo della stagione, magari, se siamo fortunati, da gennaio o dagli albori della primavera. Viene naturale pensare che, salvo miracoli, i format verranno cambiati in corsa: allo studio, come diciamo da giorni, c’è la possibilità di completare un girone di sola andata, con play off e play out possibilmente allargati in base alle date disponibili.
Ma tutto verrà condiviso con le società: dopo il confronto milanese, la Federazione fisserà appuntamenti in videoconferenza ad hoc con le società delle varie province, per sentirne gli umori (pessimi, a giudicare da quanto abbiamo percepito in questi giorni) e trovare la soluzione più congrua. C’è ancora molto da capire, visto che la Regione Lombardia non ha dato un indirizzo chiaro, riaprendo soltanto agli allenamenti di gruppo, purché ci sia il distanziamento.
Un vero e proprio paradosso, per uno sport di contatto che in altre regioni si continua allegramente a praticare senza grosse restrizioni (ma che potrebbero arrivare presto, vista la piega che la seconda ondata dell’epidemia di Covid sta prendendo in questi ultimi giorni).