Calcio dilettanti – Si tornerà in campo a metà febbraio. Forse

MANTOVA Come abbiamo pronosticato sin da prima della sosta natalizia, i campionati regionali non ripartiranno a breve, dunque non il 23 gennaio: ora ne abbiamo la matematica certezza. Troppo complicata la fase Covid che stiamo vivendo con la variante omicron, con un aumento esponenziale delle positività, per pensare di giocare regolarmente tra due settimane. Il problema principale, specialmente tra i giovani, è quello del “return to play”: allo stato attuale, dopo una guarigione da Covid, si deve aspettare un mese dalla nuova negatività prima di sostenere di nuovo la visita medica. Un problema non da poco per le squadre di dilettanti e giovani, che si ritrovano magari con buona parte della rosa guarita da poco o positiva, senza poter impiegare per settimane questi atleti. Un serio ostacolo ad una fine vagamente regolare dei campionati. Il pressing da parte dei comitati regionali su Figc e soprattutto Cts (che muove veramente le leve, in questo tipo di scelte) è dovuto alla volontà di uniformare le procedure ai professionisti (che possono invece sostenere subito la visita medica per la nuova idoneità). Il problema successivo sarà comunque il solito: anche se passasse un provvedimento di buonsenso come questo, la medicina sportiva si troverebbe oberata di nuove visite, rallentando il rientro in campo dei giocatori in ogni caso.
Tornando ai campionati, dunque, domani sapremo la decisione definitiva del Crl, ma le date prescelte sarebbero quelle del 30 gennaio per l’Eccellenza (quella con maggiori vincoli di calendario) e del 13 (o più ottimisticamente il 6) febbraio per i campionati dalla Promozione in giù. In sostanza un mese di stop, nel quale bisognerà allenarsi con assiduità per farsi trovare pronti alla ripartenza. Il rischio però è quello di vedere un film già passato su questi schermi: rinvio dopo rinvio, si arriverà ancora ad un annullamento della stagione? Ai massimi dirigenti il compito di scongiurare la triste prospettiva.