Castiglione Si è finalmente sbloccato Jacopo Zenga, da dicembre centravanti del Castiglione. Suo il colpo di testa che ha deciso al 74’ il match di Vobarno, riportando al successo in trasferta gli aloisiani. I tre punti lontano dal Lusetti mancavano addirittura da settembre, quando nella prima di campionato i mastini piegarono di misura la Governolese. Una rete attesissima, quella del centravanti classe 1986 e figlio d’arte, che però da giocatore non ha seguito le orme di papà Walter (già portiere della Nazionale), diventando attaccante.
«Il gol per me non era un assillo, sono sincero – garantisce -, in carriera ne ho segnati più di 200 e sono sempre stato sicuro dei miei mezzi e soddisfatto delle mie prestazioni qua a Castiglione: l’importante è vincere. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivata la rete. Certo, il successo in trasferta dopo 5 mesi con un mio gol decisivo è una bella ciliegina sulla torta». Particolare anche l’esultanza, con il pallone nascosto dalla casacca rossoblù, a mo’ di “pancione”: «Mia moglie è in dolce attesa: a fine marzo o ai primi di aprile al massimo nascerà il mio primo figlio – spiega – quindi fino ad allora l’esultanza sarà con la palla sotto la maglietta. Poi, solo il pollice in bocca».
«A Castiglione ho trovato grande entusiasmo, in società e tra la gente – racconta Zenga -, mister Pelati l’avevo affrontato parecchie volte, ho condiviso alcuni mesi a Brugherio con Maccabiti, a Fantoni mi lega un’amicizia. Mi sono inserito bene, integrandomi quasi subito». Ora il Castiglione è secondo a -2 dalla vetta: mister Pelati predica sempre calma. «Ha ragione – dice Jacopo – la classifica è corta, bisogna sempre stare all’erta. Ora, per esempio, ci attendono tre gare dure: la prima col Valcalepio». Che all’andata mise sotto gli aloisiani: «Sì, ma da allora il Castiglione ha cambiato molto, siamo una squadra diversa. Questo è un campionato molto equilibrato, prepareremo con cura questo match per non fallire l’obbiettivo».
Una delle peculiarità del Castiglione è aver vinto di misura nove gare su dieci: «Siamo una squadra che gioca in maniera ordinata. Qualche volta non siamo riusciti a sferrare il cosiddetto colpo del ko agli avversari. Per esempio: contro la Governolese, nel primo tempo, avremmo potuto segnare almeno un gol o due in più. Dobbiamo crescere, sotto tanti punti di vista: per questo occorre stare con i piedi per terra. Poi i conti si faranno a fine anno, com’è normale che sia». (l.giacomelli)