Calcio – Emergenza Coronavirus: campionati a rischio?

MANTOVA Il calcio italiano è ripartito ieri, con la disputa di alcune partite di Serie B e C in modalità “porte chiuse”. Oggi tocca alla Serie A ma l’allerta è altissima e ai vertici della Federcalcio cominciano a prendere in esame scenari impensabili fino a poche settimane fa. In un’intervista alla trasmsissione  Dribbling, il presidente della Figc  Gabriele Gravina ha così risposto alla domanda su un’eventuale positività al Coronavirus di un calciatore di Serie A: «Dobbiamo essere realisti, c’è anche questa possibilità. Adotteremo in quelle circostante tutti i provvedimenti necessari per garantire prima la tutela dei nostri atleti e poi capire che cosa si può fare e che impatto può avere sulla competizione sportiva. Sospendere il campionato? Non possiamo escludere nulla né possiamo azzardare ipotesi che oggi non riusciamo ancora a prevedere».
Gravina si riferisce in primis ai campionati in corso (A, B e C), ma è chiaro che la questione abbraccia il calcio italiano nel suo complesso. Vale per la Serie D, per l’Eccellenza e giù giù fino alla Terza Categoria e i campionati giovanili. Come ha detto Gravina, siamo arrivati al punto di non escludere nulla, nemmeno l’epilogo più clamoroso. Che potrebbe portare, qualora l’emergenza si prolungasse, alla chiusura anticipata del campionato. A maggior ragione alla luce delle nuove disposizioni governative, ancora più stringenti, comunicate ieri sera. Quel che accadrebbe in questo caso sarà oggetto di discussione nel Consiglio Direttivo della Lnd in programma domani a Roma alle ore 13. Che fare? Sancire la chiusura anticipata del campionato, tenendo conto della classifica dell’ultima giornata disputata? Oppure annullare il torneo e ricominciare da capo a settembre? È chiaro che si sta parlando di contesti eccezionali, mai verificatisi dai tempi della Seconda Guerra Mondiale (ma era un altro calcio, per nulla paragonabile al nostro). La faccenda è delicata, risolverla ancor di più.