Calcio – Promozione e laurea: la doppia corona di Francesco Finocchio

Francesco Finocchio
Francesco Finocchio

MANTOVA La Serie C col Mantova non basta. Questo surreale 2020 porterà a  Francesco Finocchio anche una bella laurea. Il versatile attaccante biancorosso, dopo aver conseguito il patentino Uefa B per allenare, si è iscritto all’università di Economia a Milano e sta ultimando la tesi che gli varrà il titolo di “dottore”. L’argomento è interessante e quantomai attuale: “L’impresa calcio in Italia: gestione delle società calcistiche e problematiche emerse a fronte del coronavirus”.
«Con quello che è successo – spiega Francesco – tutti si sono accorti di come il calcio sia ormai diventata un’impresa. Che muove tanti soldi e attorno alla quale ruota la vita di tante persone. Noi calciatori siamo solo i più esposti, ma poi ci sono decine di figure che lavorano per una società, dai dipendenti ai fornitori. Mi interessava approfondire questo aspetto, per capire gli effetti che la spaventosa pandemia avrà sull’impresa calcio. Inizialmente volevo allargare il discorso allo sport in generale, poi ho pensato fosse meglio focalizzarsi sul mio mondo. Mi ha dato una mano il direttore  Righi, spiegandomi come funziona il panorama dilettantistico. E poi altri addetti ai lavori, dirigenti e giornalisti che ho conosciuto negli anni». Insomma, un bel lavoro per un traguardo che andrà festeggiato con tutti gli onori che merita: «Potrei discutere la tesi on-line, ma preferisco aspettare che si torni alla normalità, per essere presente fisicamente. Così potrò festeggiare con gli amici e la famiglia. Intanto, però, devo dare un ultimo esame: Analisi Finanziaria. E, ovviamente, completare la tesi. Conto di riuscirci per settembre».
Francesco, 28 anni compiuti lo scorso 30 aprile, ha deciso di rimettersi a studiare qualche anno dopo la maturità scientifica. «A inizio carriera – racconta – . conciliare calcio e studio era problematico. Poi col tempo ci sono riuscito, armandomi di buona volontà e organizzandomi bene le giornate. Ora mi sento appagato».
Oltre che lo studio, nella quarantena di Finocchio hanno trovato posto le sessioni di allenamento su Zoom («un doveroso ringraziamento va ai preparatori atletici del Mantova,  Corrado  e  Pietro»), singolare marcia d’avvicinamento alla Serie C: «Ce la siamo meritata per tutto quello che abbiamo dimostrato – dice – . E poi, dai: Mantova con la D c’entra ben poco. L’attesa è stata logorante, ora aspettiamo l’ufficialità. Mi lascio alle spalle una stagione comunque positiva: venivo da un anno difficile per ragioni personali e a Mantova sono come rinato. Sulla torta è mancata solo la ciliegina: i festeggiamenti per la promozione. Il futuro? Ci sono tanti aspetti da chiarire legati al prossimo campionato. Io sarei contento di rimanere al Mantova». Intanto ha uno sfizio da togliersi: «Mangiare le lasagne dai nonni della mia ragazza, che però abitano a Milano mentre io vivo a Reggio Emilia. Appena posso vado a trovarli». Del resto,  mens sana in corpore sano: con la pancia piena si studia meglio. In bocca al lupo, (futuro) dottore.