MANTOVA Nessuno è indispensabile? Può darsi. Nel Mantova la regola vale un po’ di più che nelle altre squadre. Lo si è visto benissimo lo scorso anno, visto che una delle chiavi della promozione in B dei biancorossi è stata proprio la validità del gruppo nel suo complesso. Della serie: chi giocava di meno, quando impiegato, non faceva rimpiangere il cosiddetto “titolare”. Però anche in quel magnifico collettivo che è la banda di Possanzini ci sono giocatori imprescindibili, dei quali non si può fare a meno. Queste prime quattro giornate di Serie B lo hanno svelato chiaramente.
Entriamo nel dettaglio. Tre biancorossi sono sempre partiti titolari: Festa, Burrai e Redolfi. E se per il portiere era ampiamente prevedibile, non altrettanto si può dire per Burrai e Redolfi. Sul capitano pendeva la spada di Damocle dell’età: 37 anni in B possono farsi sentire. Invece Burrai ha fatto il pieno di presenze e addirittura di minutaggio, restando in campo fino all’ultimo secondo di recupero. Il dato è ancor più sorprendente se si considera che, di queste quattro gare, tre erano racchiuse in una settimana. Dunque era lecito attendersi un pit stop per il capitano; invece Possanzini l’ha ritenuto talmente insostituibile che colui che dovrebbe essere il suo “omologo”, ovvero Artioli, non ha mai messo piede in campo. Ugualmente sorprendente l’en plein di presenze di Redolfi che però, rispetto a Festa e Burrai, non ha raggiunto il minutaggio massimo: colpa dell’infortunio alla spalla che l’ha costretto ad uscire nell’intervallo di Mantova-Salernitana. Con quattro difensori centrali di buon livello in organico (gli altri sono Solini, Brignani e Cella, senza scordare De Maio), il bergamasco sembrava destinato all’alternanza, invece si è ritrovato ad essere un punto fermo della retroguardia biancorosso.
Il “4 su 4” l’hanno centrato altri sette biancorossi, ma non sempre da titolari: Maggioni (3 volte dall’inizio + 1 da subentrato), Aramu (2+2), Ruocco (1+3), Mancuso (2+2), Galuppini (2+2), Bragantini (2+2) e Mensah (2+2). Il più inatteso del mucchio è sicuramente Maggioni, l’anno scorso frenato da tanti infortuni. Complici i malanni di Radaelli e Fedel, il buon Tommaso si è trovato titolare nelle prime tre partite, mentre con la Salernitana è entrato nel finale contribuendo benissimo alla difesa dell’1-0. Nella classifica del minutaggio, Maggioni occupa addirittura il quarto posto (281’) dietro a Festa, Burrai (entrambi 360’) e Redolfi (315’).
A proposito di quest’ultima graduatoria, al quinto e sesto posto si trovano Brignani e Trimboli, entrambi a 270’ (titolari in tre gare e mai sostituiti).
Per contro, in cinque non sono mai scesi in campo. Si tratta dei portieri Sonzogni e Botti, e dei già citati De Maio, Artioli e Fedel. Gli ultimi tre sono stati colpiti da acciacchi nel precampionato, e questo può aver influito sulle scelte di mister Possanzini.
Chiudiamo con i volti nuovi. Il minutaggio è bassino per tutti, anche se Aramu, Ruocco e Mancuso sono scesi in campo in tutte e quattro le partite, e Solini in tre. Comanda Aramu (176’) seguito da Ruocco (153’) e Mancuso (152’). La curiosità però riguarda Cella: una sola presenza per lui (a Piacenza con la Juve Stabia), ma è l’unico tra i volti nuovi che è rimasto in campo per 90 minuti. In ogni caso, la stagione è lunghissima e ci sarà spazio per tutti. Valeva l’anno scorso, varrà a maggior ragione quest’anno.