Calcio Serie C – Cinque anni di luci e ombre: il Mantova chiude l’era Setti

Garzon, Setti e Piccoli
Garzon, Setti e Piccoli

MANTOVA Quest’ultimo giorno di luglio del 2023 si scrive una pagina fondamentale della storia recente del Mantova. Dopo 5 anni esce di scena Maurizio Setti, l’imprenditore carpigiano nel settore dell’abbigliamento che nell’estate 2018, già proprietario del Verona, decise di rilevare le quote di maggioranza del club di viale Te. Una multiproprietà che fece discutere non poco i tifosi biancorossi, che non hanno mai visto di buon occhio questa vicinanza con l’Hellas. Il malumore è andato accentuandosi nel corso degli anni, di pari passo con i risultati via via sempre più insoddisfacenti sul campo, parallelamente a una dirigenza sempre più ripiegata su se stessa, priva di empatia con la piazza e quasi insensibile agli umori della tifoseria.
La svolta, che si compirà nel corso dell’odierna assemblea dei soci (ore 14), in realtà è l’ultima tappa di un percorso avviato da un anno. Da quando cioè Setti decise di cedere la metà delle sue quote, e successivamente la presidenza dell’Acm, al veronese Filippo Piccoli, già main sponsor dell’Hellas con il suo Gruppo Sinergy. Piccoli da oggi avrà in suo possesso la maggioranza assoluta delle quote societarie (circa il 93%). Un passaggio di consegne nella forma, giacchè nella sostanza ormai da mesi Piccoli ha ricevuto carta bianca sulla gestione della società. E la sta esercitando con piglio appassionato, tanto da essersi guadagnato in poco tempo la fiducia della piazza virgiliana.
Ma torniamo al quinquennio di Setti. A cedergli il Mantova fu il gruppo (di cui facevano parte, tra gli altri, Pecchini, Di Tanno, Penta, Colombo) che nell’estate 2017 ebbe l’onore e l’onere di rifondare il club dopo il fallimento. Setti ha avuto il merito di rendere finanziariamente solida l’Acm, una qualità che negli anni precedenti era sempre mancata: conti in ordine e il passo costantemente all’altezza della gamba. Dove il bilancio risulta deficitario, è nei risultati ottenuti sul campo. Bene il ritorno tra i professionisti, ma non bisogna dimenticare che ci sono voluti due anni, quando invece l’obiettivo era di farcela al primo tentativo. Da lì tre anni di C con esiti in calando: tutto sommato positivo il primo (quello post-pandemia, con gli stadi vuoti), culminato con la qualificazione ai play off; soffertissimo il secondo (condizionato da un budget risicato causa problemi finanziari dello stesso patron), con salvezza agguantata all’ultima giornata; disastroso il terzo (in cui Setti si è presto defilato lasciando campo libero a Piccoli), concluso con la retrocessione, poi cancellata dalla riammissione. A Setti va sicuramente dato atto di aver garantito continuità al progetto. Di questi tempi non è poco, a maggior ragione a Mantova dove l’ultimo rimasto al timone dell’Acm per almeno 5 anni di fila era stato Fabrizio Lori. Per il resto si poteva fare di più, ma forse non si è voluto. Ora si volta pagina, con programmi diversi e si spera più ambiziosi.