Calcio Serie C – Emanuele Padella: “Io, un leader al servizio del Mantova”

Emanuele Padella con il presidente Piccoli
Emanuele Padella con il presidente Piccoli

MANTOVA «Un uomo vero, una persona che mi ha colpito per valori ed educazione, un giocatore di cui avevamo assolutamente bisogno». Così il presidente del Mantova Filippo Piccoli ha presentato ieri Emanuele Padella, il secondo colpo di mercato di gennaio. Parole autorevoli e di autentica ammirazione per questo difensore romano, classe 1988, con alle spalle quasi 200 partite in Serie B ed oltre 130 in C con svariate maglie: Cisco Roma, Prato, Atletico Roma, Grosseto (dove ha giocato con Gaetano Caridi), Virtus Entella, Benevento, Ascoli e Vicenza. Con il Mantova ha firmato un contratto fino al 2024. Ha scelto il numero 88, «lo stesso che avevo al Grosseto nel mio primo anno in B». E già qui si capisce la grande voglia di (ri)emergere che anima questo leader nato.
«A inizio gennaio – racconta Padella – mi è stato comunicato che non rientravo più nei piani del Vicenza. Mi voleva la Viterbese, poi però è arrivata la chiamata del Mantova. Ho incontrato il direttore (Alessandro Battisti, ndr), mi ha spiegato il progetto ed è scattata la scintilla. Mi ha trasmesso subito passione e positività. Il Mantova mi ha subito dato l’idea di una società seria e con le idee chiare. Non potevo rifiutare. Ho 34 anni, ma ancora tanta voglia di combattere e di migliorarmi». Padella viene riconosciuto come un autentico leader: «Sì, io sono un leader – afferma senza falsa modestia – . Lo sono sempre stato nella mia carriera. Per leader intendo quello che arriva per primo al campo d’allenamento, quello che dà una pacca sulla spalla quando c’è bisogno, quello che parla al compagno in difficoltà». Sul campo si definisce «un difensore vecchio stampo, di quelli che vogliono “comandare” il reparto». Insomma, il classico giocatore di personalità di cui il Mantova aveva fortemente bisogno.
Emanuele è rimasto ben impressionato dal primo contatto con mister e compagni. «Mi hanno accolto come uno di loro – riferisce – . Ho trovato un gruppo sano e molto unito. Conosco bene Monachello, col quale ho giocato ad Ascoli. Ho avuto modo di parlare anche con mister Corrent, che mi ha spiegato la sua idea di gioco. C’è tutto da scoprire, ma sono pronto. Del resto, da capitano del Vicenza, ho già affrontato due volte il Mantova in questa stagione (amichevole estiva e campionato, ndr) ricavandone un’ottima impressione. In campionato vincevamo 2-0, poi ci siamo abbassati, il Mantova ha accorciato e per poco non pareggiava».
Padella trova una squadra a metà del guado: tre punti sopra i play out, tre punti dai play off. «Le classifiche si guardano sempre dal basso – è il suo suggerimento – . Anche perchè nel nostro caso parliamo di una graduatoria cortissima, dove è facile ritrovarsi nei play off o nei play out nel giro di una settimana. Per questo il primo obiettivo del Mantova dev’essere la salvezza. Poi, se riusciremo a conquistare qualche punto in più, tanto meglio».
La pensa allo stesso modo il presidente Piccoli: «Il nostro obiettivo è migliorarci – dice – . Però siamo tutti vicini, quindi è giusto focalizzarsi prima di tutto sulla salvezza. Questo Mantova puntellato nei ruoli “scoperti” mi fa ben sperare. Avevamo due grossi problemi: la difesa e l’attacco. Con gli arrivi di Bocalon e Padella li abbiamo risolti. Mi corre l’obbligo di ringraziare il direttore Battisti e di difenderlo dalle critiche che qualche volta lo investono. Si è dimostrato un grande professionista perchè c’erano due obiettivi da centrare e lui lo ha fatto. Di meglio non si poteva fare». Ora la parola passa al campo. Con Bocalon la “prima” è stata folgorante. Padella, disponibile già da sabato a Trento, non vuole essere da meno.