MANTOVA “Massima attenzione all’Arzignano”, è il mantra che risuona in questi giorni dalle parti di viale Te. I vicentini saranno l’avversario del Mantova, domenica alle 18.30 allo stadio Dal Molin. Guardando i risultati della prima giornata, sembrerebbe una partita agevole. In realtà, lo 0-4 rimediato dall’Arzignano per mano della neopromossa Legnago può rivelarsi la più classica delle trappole. L’Arzignano le ha buscate, è vero. Ma in questi casi aleggia il dubbio che si sia trattato di una “semplice” giornata storta, di quelle dove tutto gira male. È ovvio che la riprova l’avremo solamente domenica contro il Mantova.
Quel che è certo è che il risultato ha fatto rumore, se non altro perchè mai lo scorso anno i vicentini avevano incassato una sconfitta così pesante. E poi c’è il fatto che l’Arzignano è partito per un campionato da play off, sulla falsariga della scorsa stagione conclusa al nono posto. La società, finanziariamente solida, ha optato per un mercato con pochi ritocchi a una rosa rivelatasi competitiva, e in gran parte confermata nei suoi uomini più validi. A partire dall’allenatore: Giuseppe Bianchini è colui che ha portato l’Arzignano in Serie C al secondo anno di guida tecnica (dopo aver vinto i play off di D nel primo); e che lo scorso anno ha condotto la squadra ad un campionato da protagonista, sempre mantenedola a distanza di sicurezza dalla zona play out.
Gli elementi che hanno costituito l’ossatura dell’Arzignano 2022-23 sono ancora lì: dai difensori Piana e Gemignani ai centrocampisti Barba e Antoniazzi, fino all’attaccante Grandolfo. È rimasto anche Alessio Milillo, ex difensore del Mantova dal 2020 al 2022. Pochi e mirati gli innesti dal mercato: il centrocampista Lakti dal Lecco su tutti; ma anche il portiere Raina dalla Juve Next Gen; il promettente attaccante Cazzadori dalla Primavera del Verona; Baldè, altro giovane centravanti, dal Messina.
Insomma, bene farà il Mantova a non prendere troppo sul serio lo scivolone dei vicentini a Legnago. Oltretutto, come gli stessi biancorossi ricorderanno dallo scorso anno, l’Arzignano è squadra particolarmente rognosa da affrontare, per la tendenza a spezzettare il gioco e, nel caso, ricorrere alle maniere forti. Servirà quindi una forte personalità. Non sarà nemmeno facile praticare un calcio spettacolare, considerando le condizioni precarie del terreno di gioco dello stadio Dal Molin. Non è un caso che lo scorso anno i biancorossi vinsero 1-0 ad Arzignano giocando la partita più conservativa, per non dire rinunciataria, della gestione Corrent. Poi i vicentini restituirono lo sgarbo al Martelli nella gara di ritorno. Il ricordo di quelle due partite dovrà accompagnare il Mantova domenica, in un banco di prova che si annuncia davvero complicato. Giusto così: tutto fortifica.