Calcio serie C – Mantova, la VOCE dei tifosi: racconti dai gradoni dello stadio

mnatova

di Chiara Sanguanini

Domenica 10 settembre: unico pensiero del tifoso “Arzignano stiamo arrivando…”. “Pochi ad Arzignano, tanti sul divano” ribatte piccato Alessandro.
Eppure più di 300 biancorossi, me compresa, partono.
Gianluca scrive “Ho visto il pullman biancorosso sulla diga alle 10, 45. Non passa inosservato.” È una meraviglia!
Parto, arrivo, mi perdo e finalmente giungo allo stadio “Dal Molin”. Per errore mi lasciano entrare in tribuna. Alla mia sinistra una lontanissima (e sfigatissima) curva strapiena dei nostri. Chiara veneta, non io, volontaria della Croce di San Giovanni, sorride e dice “Gli ospiti devono soffrire”.
Resto in tribuna (lo ammetto sono comoda e decisa a godermi la partita, trattenendo eventuali esultanze). “Si contenga” mi suggerisce Bruna.
Inizia. Il tifo lontanissimo della curva biancorossa si fa sentire, eccome se si sente. Sventolano le bandiere e si alzano al cielo i canti. Tutto il repertorio. “Vogliamo vincere, la curva Te vuole vincere…”, “Per quelli innamorati come noi…”, “Adossss”, “Due fisso!!!”.
Anche in tribuna scopro tifosi virgiliani. “Am par chi camina”.
E al 16° GOOOOOLLLLL!!! Galuppini!
“Grande Galu!”, “Bomber!” “Due su due”, “Cavallo di razza!”. E anche grande Fiori. “È un ragazzo di talento” dico ad un locale dietro me. “Vero, non riescono proprio a fermarlo!”.
Mi contengo, ma dentro di me rido e grido.
Piano piano il Mantova si opacizza e il mantovano “classico” brontola. “Troppo compassati”, “Giropalla lento lento”, “Gioco stucchevole”, “Mi irrita”, “Dai, più veloci!”
Al 30° super parata di Festa.
“Grande il vostro portiere!” dice Chiara la veneta. “Puoi ben dirlo!” risponde Chiara la lombarda.
Ultimo quarto d’ora con qualche brivido. “Ma la difesa?”, “Rischia troppo mister!”. “Tutti quei palloni giocati dentro la nostra area mi fan venire il cagotto, ma abbiano idee, entusiasmo e voglia. Avanti così!” (Davide).
Nel secondo tempo la musica non cambia. Gli ultrà cantano festosi, noi in tribuna invece siamo l’emblema della squadra: compassati e abbastanza annoiati.
Fino al 16 quando GOOOOOOOOLLLLLL!
Papera del loro portiere e tap-in di Maggioni.
“Oh, là”, “Ades a sema a post”, “La noia a volte paga”.
Chiara la veneta mi fa “Grandi i vostri tifosi in curva, dobbiamo imparare da voi”. Guardo i loro pochi ultrà, tutti o quasi under 15: il tamburino avrà sì e no 10 anni. “C’è tempo” rispondo.
“Portiamola a casa, la portiamo a casa!” Massimo.
“Partita deludente nonostante il risultato, da una tifosa non di passaggio” Renata.
“Ag vol d’la calma. Tri punt in sacocia, e avanti” Paolo.
Esco e torno. Dal parco di Arzignano sento i nostri ultrà che cantano ancora. Grandi I nostri tifosi! “Molto bene, grazie ragazzi!” (Maria).
Torno a casa, siamo in tanti sul treno.
Occhi stanchi, ma nel cuore
il sereno… (Equipe 84)