Calcio Serie C – Mantova-Legnago vista dal doppio ex Manuel Spinale

Manuel Spinale
Manuel Spinale

MANTOVA Chi meglio di  Manuel Spinale per un’analisi imparziale e autorevole di Mantova-Legnago, che andrà in scena domenica al Martelli? Manuel è un doppio ex: del Legnago è stato allenatore per una stagione e qualche mese; del Mantova… beh, è superfluo dilungarsi. Basta un numero: 375, come le presenze accumulate in 12 anni di militanza biancorossa, record assoluto nella storia dell’Acm. Dopo la sfortunata esperienza sulla panchina dell’Arzignano, gira per i campi di Serie C e D a vedere partite. E dalla sua posizione di osservatore privilegiato, ci dice la sua sul match di domenica.
 Che gara ti aspetti, Manuel?
«Una gara da tripla. Ho visto il Legnago sabato scorso contro il Sudtirol e mi ha fatto impressione: è una squadra che ha gamba, si vede che sta bene. Affrontavano la squadra forse più fisica del campionato e l’hanno fatto con grande intensità e concentrazione».
 Però hanno perso…
«Sono stati un po’ sfortunati. Vincevano 2-1, poi il rigore e l’espulsione di Rolfini hanno cambiato la partita. Ma, proprio per la bontà della prestazione, non credo che la sconfitta abbia lasciato strascichi».
 Chi è il giocatore da tenere d’occhio?
«Buric sui calci piazzati è sempre un pericolo».
 E del Mantova cosa puoi dirci?
«L’ho visto due volte contro la Vecomp, all’andata e al ritorno. Sta facendo un ottimo campionato: ha conquistato la salvezza in anticipo ed ora vorrà togliersi la soddisfazione di centrare i play off».
 Ce la può fare?
«Certamente. E, da tifoso biancorosso quale sono rimasto, glielo auguro. Il Mantova si è sempre mantenuto in quelle posizioni, senza mai scivolare indietro. Significa che ha i mezzi per giocarsela. Poi è una squadra ben organizzata, che è quel che più conta».
 Per arrivare dove?
«Beh, è chiaro che i play off saranno molto duri. Anche perchè si tratta di partite secche, che puoi solo vincere. In casa della meglio piazzata. Ma è bello provarci. Certo col pubblico sarebbe stata un’altra cosa».
 Il pubblico, appunto. Che peso avrebbero avuto, secondo te, i tifosi mantovani in questa stagione?
«Conoscendoli, penso che sarebbero stati un valore aggiunto. Sia nei momenti più felici, per il calore che trasmettono. Sia in quelli più difficili, perchè sanno sempre darti la spinta che serve».
 C’è qualche giocatore del Mantova che ti ha impressionato?
«Citare Guccione mi sembra banale. E allora dico Cheddira: è un giocatore che dà vivacità alla manovra e crea scompiglio. Con lui non ti puoi distrarre».
 Chi vince il campionato?
«Mi ha impressionato il Padova, che per me è la più forte. Ma se Sudtitol e Perugia sono ancora lì, significa che hanno buone chance di giocarsela».
 Per concludere, quando ti rivedremo su una panchina?
«Attendo che qualcuno si faccia avanti. In C o in D, ma non mi dispiacerebbe neanche una Primavera. Intanto giro e mi aggiorno. Mai stare fermi nel calcio!».