Calcio serie C – Mille non più mille: Legnago-Mantova vista da Chiara

corazon

MANTOVA Legnago-Mantova, il lato meridionale del famoso quadrilatero, costruito dagli austriaci a difesa del territorio nell’800. Oggi partita di Lega Pro.
Mi accingo a seguirla con la solita apprensione-euforia di sempre e sdoppiata: ci sono io, ottimista e possibilista, ed oi, il mio esatto contrario, già pronta alla delusione e al nervosismo. Tifare Mantova non è mai stato facile. Poche gioie e molte amarezze.
Prima dell’inizio io e gli altri siamo caricati al meglio… Emanuele “Dai Guccione, Ganz, la B la sa speta!”, Maria Rita “Forza Mantova… Fatevi e fate a tutti noi un bel regalo di Natale!”, Diego “2 fisso!”.
Oi, prudente, la pensa come Enzo: “Avversario ostico, in difesa è forte, ha subito la metà delle reti della nostra compagine”.
Poi inizia. Ed è subito rigore. Va Guccione, cucchiaio e pallone sulla traversa.
E pazienza. Il mio io positivo grida come Mirko “Nooooooo!!!” ma non perde un grammo di fiducia. Passano pochi minuti ed ecco il secondo rigore. Ganz va sul dischetto, tira debolmente e la telefonata finisce tra le braccia del portiere. A questo punto ad oi cadono solo le braccia, non avendo altri attributi, e i commenti non sono certo tranquilli e soavi. Mirko “Pazzesco”, William “Come ca..o si fa a sbagliare due rigori”, Cesare “L’amico Beccalossi dice che è possibile!”, Gianluca “Fenomeni!”, Davide “Incredibile!”, Valerio “Che polli!”. A Piero che afferma “Neanche i rigori sapete tirare… Ritiratevi!” (che non è male come gioco di parole), Francesco ricorda “E’ capitato anche a Caridi… In serie B”.
Insomma, un secondo rigore sbagliato è veramente difficile da digerire, il mio io si rimpicciolisce e quasi scompare, ma ancora appoggia Oriano che dice “Dai, due rigori in sette minuti vuol dire che siamo in attacco. Continua Mantova, che la porti a casa!” e Bice che non si perde d’animo e incita “Forza Mantova, forza ragazzi!”. Arthur arriva verso la fine del tempo: “Come due rigori falliti?”, quasi non ci crede.
Piano piano la partita si spegne e all’inizio del secondo tempo un super Militari salva di testa sulla linea e l’occasione è così ghiotta per il Legnago che Luca scrive “La vedo dura” e Davide “Bisogna reagire, altrimenti la si perde!”. Finisce 0 a 0, senza altri sussulti e senza idee.
Oi sta scavandosi la solita buca dove seppellirsi e molti tifosi raccontano la loro rabbia ed amarezza. Joe “Obiettivo… anonimato. Ma chi si accontenta… non gode”, Luigi “Siamo una squadretta, inutile girarci attorno”, Claudio “Gli episodi… Se girano male ci sciogliamo come neve al sole”, Leardo “Non vogliamo vincere!”, Oriano “Sono molto deluso. Nessun tiro su azione”, Ciccio “Al giro di boa a casa chi non è capace di tirare un pallone… Oggi è andata anche bene, direi!”, Mi Andre “Rigori a parte servirebbe più cattiveria sotto porta”, Leonardo “Troppo incostanti!!! A Legnago non ghe vago e a Rovigo non me intrigo!”, Sergio “Mantova inguardabile. Avrebbe meritato la legge della Beffonia!”.
Romano, che conosce la storia, dice “Finisce 0 a 0 fra due angoli del quadrilatero”. Oi scuote la testa. Qualche voce racconta del bicchiere mezzo pieno. Alessio “Portiamoci a casa il punto che muove la classifica, l’unica cosa che conta”, Cesare “Fossimo andati sul 2 a 0 subito, magari vedevamo un’altra partita, ma se mia nonna aveva le ruote era una Ferrari… Forza Mantova!”, Ivan “Un buon punto portato a casa”, Bice, per la prima volta delusa “Che peccato!”. Però Ettore grida “Forza Mantova… Sempre!”. Luca al nostro mister, che si dice contento dei suoi ragazzi, chiede “Mercoledì gentilmente voglio i tre punti” e visto che lo domanda gentilmente speriamo in una risposta educata e positiva.
Io ed Oi si incontrano alla fine. Dialogano. Oi chiede “Posso almeno tirare giù un paio di Santi?”. “Ok, quali?” chiede Io. “San Filippo e San Simone”. Giusto. Permesso concesso. Alla prossima. (Chiara Sanguanini)