Calcio Serie D – Mantova, Giorgi dispensa ottimismo: “Battiamo il Franciacorta”

Luigi Giorgi
Luigi Giorgi

Mantova Con 77 presenze in Serie A e 146 in B,  Luigi Giorgi può vantare un palmarès come pochi altri giocatori nella storia recente del Mantova. Ex capitano dell’Ascoli (la squadra della sua città), a 32 anni si è calato per la prima volta nel calcio dilettantistico, mettendo la sua esperienza al servizio dell’Acm. Negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con qualche infortunio. Anche in questo campionato ha saltato un paio di partite, ma proprio domenica scorsa a Forlì ha fatto il suo rientro, sia pur a gara in corso.
 La prima domanda è d’obbligo: come stai?
«Sto bene. Sono a disposizione del mister».
 Che partita hai visto a Forlì?
«Abbiamo affrontato una squadra ben messa in campo, che ci ha creato qualche difficoltà. Però anche noi abbiamo creato molto e siamo sempre rimasti compatti. Potevamo vincere».
 La consideri un’occasione persa?
«No, tutt’altro. Tendo sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno e così faccio anche stavolta. Non può essere sempre una passeggiata, sapevamo che qualche partita più complicata sarebbe venuta».
 Cosa ha funzionato meno?
«Abbiamo commesso qualche errore di reparto. Ma insieme al mister, col quale si è instaurato un bel rapporto, stiamo lavorando sodo per migliorare. Le condizioni ci sono tutte».
 In che senso?
«Nel senso che si è formato un gruppo unito e voglioso di aiutarsi. Solo se manteniamo questo atteggiamento andremo lontani».
 Domenica arriva il Franciacorta…
«Un altro avversario di alto livello. Giochiamo in casa e sarà importante cogliere il risultato pieno. Ma per riuscirci dovremo curare i dettagli e rimanere compatti».
 È stato difficile per te scendere fino alla D?
«No, è una decisione che ho preso con coscienza. Mi sono messo a disposizione di tutti e penso che anche i miei compagni abbiano apprezzato».
 Fino a quattro anni fa giocavi in Serie A: hai qualche rimpianto?
«Anche allora, dopo una stagione da 30 presenze nel Cesena, fu una mia scelta scendere in B per tornare nel “mio” Ascoli. Ma le cose non sono andate come pensavo e la mia carriera ha preso un’altra piega. Peccato. Comunque non mi va di recriminare troppo sul passato. Preferisco guardare avanti».
 Qual è il consiglio più frequente che dai ai giovani?
«Di mantenere una visione positiva, anche nelle situazioni più difficili. Di tenersi pronti a cogliere l’occasione, quando capita. E di conservare lo spirito di squadra, che è sempre fondamentale per ottenere dei risultati».
 Qual è la ricetta per vincere il campionato?
«Lavorare e ancora lavorare. Non dobbiamo crearci problemi o farci condizionare dalla pressione. Quella esiste, ma è normale quando la piazza è così appassionata e le ambizioni così alte. Siamo sulla buona strada, continuiamo a seguirla».