Calcio Terza Cat. – Rossi: “Segnate, l’autogestione funziona”

Cristian Rossi: centrocampista, capitano e tecnico (con Benazzi e Mari)

SAN GIACOMO D/SEGNATE Seconda vittoria consecutiva per il Segnate dell’autogestione: dopo l’addio di mister Modenesi nel girone d’andata e quello di Gavioli e De Biasi, per motivi di lavoro, in granata la guida tecnica è stata affidata da tre settimane al triumvirato delle bandiere  Augusto Benazzi, Renzo Mari e  Cristian Rossi. Quest’ultimo, con un gol sottomisura (secondo consecutivo in due gare, realizzato con la specialità della casa, l’inserimento senza palla), ha deciso la sfida di domenica scorsa con il Felonica.
«Le partite con la Voltese e quella di domenica sono state uno spartiacque – dice Rossi -. Arrivavamo da una serie negativa lunghissima di nove sconfitte consecutive, con cinque partite nelle quali non eravamo riusciti a segnare nemmeno un gol».
Poi la svolta: la prima partita con la nuova gestione è stata persa, ma in seguito sono arrivate due vittorie di fila: «Gestiamo collegialmente le scelte, per il bene della squadra – spiega Rossi -. Augusto resta sempre in panchina, io e Renzo siamo in campo, ma se non rendiamo ci… sostituiamo. E’ successo a me la domenica precedente: ad un certo punto, ho deciso di lasciare posto a De Santis, che ha segnato poi il gol decisivo. Una scelta azzeccata e fortunata, direi. In generale stiamo riuscendo a creare un clima di grande dialogo, spiegando a chi non gioca il perchè delle scelte: facciamo sentire tutti importanti, com’è giusto che sia. Tutti collaborano e stanno uniti, può essere un’arma in più in vista del rush finale di stagione. Ad inizio stagione pensavamo di lottare per i primi posti, ma ad un certo punto abbiamo perso la bussola». «Anche il cambio di modulo ha giovato – spiega Rossi -: dal 4-4-2 al 4-3-3, siamo più incisivi in avanti». Domenica prossima arriva un’altra sfida con la River: «Io abito a Pieve di Coriano – spiega Rossi -, per me è un bel derby. Quest’estate mi avevano cercato, ma ormai il cuore è qui al Segnate. In biancorosso, però, ho militato a livello giovanile». Insomma: primi passi da “tecnico” soddisfacenti, per il capitano granata, con la speranza di continuare su questa strada. Cristian non fa mistero di pensare ad un futuro in panchina: «Per me questo scorcio di stagione è di apprendistato. Collaborando con Augusto e Renzo, sto mettendo in pratica gli insegnamenti degli allenatori che considero miei maestri: Emanuele Negrini per la tattica e Sandro Modenesi per la parte atletica. Questa esperienza mi servirà per il futuro: ho 35 anni, ma prima mi piacerebbe giocare almeno altre tre stagioni».  (lg)