Mantova, si riparte dalla “Celeste galeria” vent’anni dopo

MANTOVA Il 2023 si apre con la riproposizione della “mostra delle mostre”: la Celeste galeria che dal 2 settembre 2002 al 12 gennaio 2003 occupò le rassegne nazionali e portò la città gonzaghesca all’attenzione internazionale, quanto lo fu nell’età aurea dei signori di Mantova. Venti anni sono trascorsi da quel memorabile evento che aveva messo persino in discussione i bilanci dell’amministrazione comunale e la sostenibilità dell’evento. A due decenni da allora, la stessa rassegna verrà riproposta in tre dimensioni nel progetto “Come back” che sarà inaugurato giovedì 12 gennaio nella sede del museo Tazio Nuvolari di via Giulio Romano.
Un evento da ricordare, non solo per il record assoluto registrato in termini di grandi eventi – oltre mezzo milioni di biglietti staccati in biglietteria e un battage pubblicitario che portò Mantova all’attenzione internazionale –. Ciò che si propose allora, e che viene riproposto oggi a vent’anni di distanza è il modello di una proposta culturale pensata e ripensata in digitale.
All’evento interverranno i protagonisti di allora e gli eredi odierni. Presenzierà l’assessore al turismo Giovanni Buvoli, vicesindaco di Mantova, con l’ex sindaco Gianfranco Burchiellaro, con Fabio Castagna, coautori del progetto. li affiancherà Maurizio Urban, già presidente del comitato organizzatore dell’evento del 2002, oltre a Enrico Voceri, già presidente del Centro Te e Raffaella Morselli, curatrice della storica rassegna alle fruttiere di Palazzo Te.
La mostra di vent’anni fa riuscì primatista italiana per numero di visitatori, seconda solo a quella sulle opere dell’Hermitage alle Scuderie del quirinale, che però rimasero aperte quasi il doppio dei giorni di Mantova. E fu questo un traguardo inatteso persino dagli amministratori del tempo, che riaprirono a Mantova gli ambiti traguardi della storica mostra mantegnesca del 1961, confermando comunque il progetto culturale e mediatico del Centro internazionale di cultura di Palazzo Te inaugurato con la storica mostra giuliesca del 1989.