MANTOVA Un punto in tre partite. Tempo di vacche magre per il Mantova che, dopo l’andamento da montagne russe che aveva caratterizzato l’inizio del girone di ritorno (vittorie in casa, sconfitte in trasferta), si è involuto nelle ultime tre gare fino a ripiombare in zona play out. Dopo le sconfitte con Pro Sesto e Virtus Verona, è arrivato il 2-2 col Pordenone: sulla carta un signor risultato; nella realtà l’ennesima occasione persa, visto che il Mantova vinceva 2-0 e nell’ultima mezz’ora si è ritrovato in superiorità numerica. Esattamente come contro la Virtus. La differenza è che almeno stavolta è arrivato un punto.
Punto che però non muta affatto lo scenario. Non è cambiata la classifica, visto che il Mantova continua a stazionare in zona play out. E non è cambiata nemmeno la posizione dell’allenatore Nicola Corrent, che era a rischio esonero prima del match. Il 2-2 col Pordenone gli ha salvato la panchina, ma non gliel’ha rinforzata. Restano i dubbi, in primis dei due azionisti di maggioranza Filippo Piccoli e Maurizio Setti, che anche ieri si sono confrontati su quale direzione prendere. Si è optato per rinnovare la fiducia al tecnico. Ma quella di domenica col Vicenza sarà un’altra ultima spiaggia. Siamo probabilmente al punto più delicato della stagione, più ancora del pessimo avvio di campionato. Anche perchè, oltre alla classifica e alle partite che diminuiscono, preoccupa la rabbia dei tifosi, che anche a Lignano hanno contestato pesantemente squadra e allenatore. C’è il rischio di arrivare al rush finale del campionato in un clima davvero incandescente, che complicherebbe ulteriormente la situazione.
Questa mancanza di serenità si è riversata sulla squadra e forse anche su Corrent. Il Mantova sembra aver perso fiducia in se stesso. La facilità con cui i biancorossi si sono fatti schiacciare dal Pordenone ridotto in 10 pare figlia di questo stato d’animo e fa il paio con quanto accaduto la settimana precedente con la Virtus Verona. Ritrovare compattezza e unità d’intenti è il primo e fondamentale passo da compiere. Ci sta provando Piccoli, che per il match di domenica prossima col Vicenza attiverà una campagna promozionale per portare più gente possibile al Martelli (vedi articolo sotto). Ma ci devono provare anche tutti gli altri soggetti coinvolti: da mister Corrent ai giocatori, che non possono lasciarsi travolgere dagli eventi; fino ai tifosi stessi, chiamati a mettere da parte livori e antipatie verso tecnico, dirigenti o chicchessia. L’unione fa la forza, si dice. Mai come ora il Mantova e i mantovani ne hanno bisogno.