MANTOVA È un Saviatesta a due facce, quello che si appresta ad affrontare un trittico romano molto esigente dal punto di vista nervoso e di dispendio di energie. Ma, prima di tutto ciò, i biancorossi avranno a disposizione una sosta in campionato per ricaricare le batterie. Sull’argomento è intervenuto mister Pino Milella: «Questa “pausa” – dice – arriva in un momento decisivo per noi. Fino ad ora abbiamo spesso giocato due partite a settimana, con una panchina corta che permette poco riposo. Adesso sta a noi essere in grado di sfruttarla al meglio per rigenerarci». Il coach ha poi analizzato a mente fredda il match vinto dai suoi per 4-2 contro la Sampdoria, in Coppa Divisione: «Sono molto contento dell’atteggiamento messo in campo dai miei, anche se c’è sempre da migliorare. Siamo stati bravi a non scomporci e a rimanere in partita fino alla fine. Dal punto di vista difensivo, devo fare i complimenti ai ragazzi perché sono stati in grado di gestirla con accortezza e lucidità, cose che in passato ci sono mancate. La Sampdoria è la favorita del girone A, quindi merito a ciò che siamo riusciti a mettere in campo. Entrambe le squadre sono partite molto forte, peccato non essere riusciti a concretizzare tre-quattro occasioni nitide. Durante l’intervallo ho cercato di tranquillizzare i ragazzi, spronandoli a non abbattersi perché il gol sarebbe arrivato. In più ho cercato di dargli dei piccoli accorgimenti tecnici, come ad esempio il maggior giro di palla e lo scarico più veloce sul pivot». Milella torna poi sull’episodio del rigore trasformato da Ortisi, atterrato da Fior, per il provvisorio 1-1: «Sinceramente non sono riuscito a vedere bene se fosse fallo o meno, ma ciò non toglie che avremmo potuto gestirla meglio. Loro sono stati aggressivi su Zarantonello che ha perso palla e Fior è dovuto intervenire, causando la caduta di Saponara».
Dopo la pausa i virgiliani se la vedranno in casa con la Roma. Poi, dopo quattro giorni, affronteranno l’Italpol in Coppa Divisione a Roma. Il tour de force si conclude con un’altra trasferta nella Capitale per l’insidioso Lido di Ostia.