MANTOVA È stata consegnata al Vescovo di Mantova, mons. Gianmarco Busca, la nuova statuina del personaggio del Presepe 2023 – il maestro imprenditore e il suo apprendista – nell’ambito dell’iniziativa promossa annualmente a livello nazionale in ogni diocesi da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti. A farne dono al Vescovo e alla Diocesi di Mantova il Direttore di Coldiretti Mantova, Erminia Comencini, con Enrico Treccani, Vicepresidente Coldiretti Mantova e Diego Remelli, Delegato Giovani Impresa di Coldiretti Mantova, insieme a Lorenzo Capelli, Presidente di Confartigianato Mantova e Erika Medau di Confartigianato Mantova.
Obiettivo dell’iniziativa è quello di aggiungere alla rappresentazione della Natività figure che ci parlino del presente, ma anche del futuro.
Quest’anno – precisano Coldiretti e Confartigianato di Mantova – la statuina rappresenta, attraverso un maestro imprenditore e il suo apprendista, il passaggio di competenze tra le generazioni.
Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e quindi insieme al Bambinello troviamo fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali, dal bue all’asinello della Natività, dalle pecore alle caprette, per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra.
“Quest’anno – sottolinea Lorenzo Capelli, presidente di Confartigianato – abbiamo voluto evocare in una sola immagine, realizzata in cartapesta dal Maestro presepista Claudio Riso, aspetti fondamentali e costitutivi del “saper fare”: apprendistato, formazione, competenze, passaggio generazionale nell’impresa familiare, attrattività per i giovani. È un’immagine che, lungi dall’evocare soltanto saperi antichi, rappresenta il cuore della cultura artigiana e del lavoro italiano, la vicinanza al territorio e ai suoi prodotti, la trasmissione del sapere attraverso le generazioni. La figura del giovane, con i suoi sforzi e la sua concentrazione, vuole richiamare l’interesse di giovani ad apprendere e a preservare le tradizioni, innovandole. La figura del maestro rappresenta, al contempo, la difesa delle competenze e la responsabilità di orientare le scelte future delle nuove generazioni sulla strada dell’eccellenza italiana, del made in Italy, della valorizzazione del territorio e delle comunità”.
“La solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è un modello vincente per vivere e stare bene insieme e si sta dimostrando fondamentale anche per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini in un momento di grandi tensioni internazionali” ha affermato il vicepresidente della Coldiretti Enrico Treccani nel sottolineare l’importanza di “sostenere l’ingresso dei giovani nelle imprese del Paese. Un obiettivo verso il quale proprio l’agricoltura può rappresentare un esempio prezioso, con oltre il 98% delle nostre aziende che ha al suo interno manodopera familiare, parte della quale destinata a prendere le redini dell’attività. Il risultato è che nelle nostre campagne esiste oggi un esercito di oltre 50mila giovani under40 alla guida di aziende agricole dove hanno portato innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale, creatività e nuove opportunità occupazionali”.