VIADANA Il derby con Colorno è una sfida molto sentita dalle parti di Viadana, ma oltre alla rivalità tra i due club incide sul peso specifico il fatto che per i Leoni è la prima di quattro partite terribili. Il tecnico Gilberto Pavan prova a illustrare le insidie delle prossime gare, a partire dalla sfida di domenica con gli emiliani.
Colorno e poi Petrarca in casa. La prima è un derby, la seconda la riedizione della finale dello scorso anno e poi Rovigo allo stadio Battaglini contro l’unica squadra che vi ha battuti in regular season l’anno scorso; da giocatore quale partita vorresti giocare?
«Sono tre match duri, ma credo che da giocatore vorrei affrontare il Petrarca pensando alla finale scudetto di Parma. Comunque anche da allenatore è la stessa cosa. Ci ho pensato a lungo dopo quella partita e ogni tanto la mia mente torna lì».
Delle tre squadre quali le peculiarità di ognuna e cosa hanno in comune?
«Colorno è una squadra che prova a giocare, ma anche alcuni elementi particolarmente aggressivi, mentre il Petrarca ha un rugby che ti logora fisicamente, con l’aggiunta di trequarti pesanti, e Rovigo ha una difesa soffocante».
Ritornando al derby di domenica, credi che ci sarà un maggiore coinvolgimento degli avanti o dei trequarti?
«Noi abbiamo trovato un buon equilibrio fra trequarti e avanti; anche loro praticano un rugby arioso e probabilmente il gioco al piede sarà un fattore determinante per il risultato».
Chi è il giocatore-chiave del Colorno?
«Hanno alcun atleti molto importanti come Koffi, che è il leader del pacchetto di mischia, ed è anche tra i più aggressivi, mentre Schalk Hugo è il metronomo della squadra».
Dalle rotazioni delle ultime gare sono emerse soluzioni nuove da poter utilizzare nel filotto di partite ad alta tensione?
«Queste cinque partite ci hanno dato fiducia e hanno messo in luce alcuni giocatori in prima linea, tra i centri e alle ali, situazione che ci permette di approcciare le gare in modo strategico».
Dulcis in fundo, dopo questo trittico, arriverà a Viadana un’altra big: il Valorugby. Come pianificherete il lavoro per questa fase della stagione?
«La nostra mentalità ci porta ad affrontare le partite una per volta, ma dovremo gestire in modo intelligente per arrivare alla fine con consapevolezza e senza pressione negativa. Gioca chi sta meglio e vedremo in modo graduale come evolve la stagione. Le ultime quattro partite saranno delicate perché i giocatori saranno stanchi e le squadre logore, quindi bisognerà arrivarci nel modo più sereno possibile».