MANTOVA – Tra i settori più colpiti dalle misure di contrasto all’epidemia Covid-19 c’è indubbiamente quello turistico-ricettivo, dove sono ricompresi i servizi agrituristici. Un settore sempre in crescita che conta secondo l’Istat (2018) 23.615 aziende agrituristiche, con un giro d’affari di 1.393 milioni di euro correnti (+2,5% rispetto al 2017), ma che, a causa dell’emergenza Covid-19, ha subìto un forte calo di prenotazioni, specie da parte degli stranieri (la cui domanda corrisponde al 59% dei pernottamenti complessivi), tanto che le stime Ismea evidenziano, per il 2020, una perdita complessiva per il settore di circa 970 milioni di euro, pari al 65% del fatturato. Tra le misure messe in atto per il contrasto della crisi economica generata dal virus Covid-19 nel settore agricolo, il Ministero delle Politiche agricole si è attivato per sostenere queste attività connesse al comparto primario. «Compensare la totalità delle perdite già registrate e che, inevitabilmente, si andranno a registrare nei mesi a venire sarà impossibile ma sono diverse le azioni che stiamo portando avanti per aiutare le imprese agrituristiche, sia attraverso aiuti finanziari sia attraverso un sostegno alla spesa delle famiglie italiane – dichiara il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate –. Abbiamo innanzitutto previsto l’esenzione della prima rata di acconto dell’Imu 2020, in scadenza il 16 giugno. Come specificato dall’articolo 177 del Decreto Rilancio, ora in discussione a Montecitorio, il beneficio vale per i proprietari degli agriturismo nonché degli altri immobili a vocazione turistica, inclusi i villaggi vacanze, gli ostelli della gioventù, gli affittacamere, i bed & breakfast, i residence e i campeggi che risultino anche gestori dell’attività». Accanto a questo strumento, per frenare l’impatto negativo generato dalla contrazione generale dei turisti “è prevista una Tax credit vacanze mediante un credito massimo di 500 euro per nucleo familiare (ridotto a 300 euro per i nuclei di due persone e a 150 euro per i nuclei di una sola persona), utilizzabile dal 1° luglio fino al 31 dicembre 2020, in favore delle famiglie con un reddito Isee non superiore a 40.000 euro».