Calcio dilettanti – Nuovo protocollo sportivo in arrivo. Ma c’è il rischio porte chiuse

ROMA Oggi sarà una giornata importante per il prossimo futuro del calcio dilettanti, condizionato, com’è logico che sia, dall’emergenza Covid. Secondo quanto dichiarato ieri dal ministro dello sport  Spadafora, domani la conferenza delle regioni dovrebbe approvare all’unanimità un documento da sottoporre al Cts per programmare una graduale riapertura delle strutture sportive. «In un incontro col presidente della Conferenza, Stefano Bonaccini e con tutte le rappresentanze delle discipline sportive, non solo il calcio, abbiamo condiviso la necessità di un protocollo che dovrebbe essere approvato all’unanimità da tutti i presidenti delle regioni e quindi poi sottoposto venerdì al Comitato tecnico-scientifico per la riapertura graduale in sicurezza di tutte le competizioni sportive dalle serie principali alle serie minori». «Lo faremo anche alla luce dei dati che arriveranno dall’impatto della riapertura delle scuole, su tutto il sistema paese. L’obiettivo è riavere i tifosi negli stadi ma, in generale, in tutti gli impianti sportivi». Deciderà dunque domani il Cts, che però pare abbia dato un parere negativo al ministro. Solo in Serie A, secondo quanto trapela, sarebbero ammessi 1.000 spettatori, per le altre categorie le porte si potrebbero richiudere, anche solo per questa settimana. Questa scelta sarebbe stata dettata dalla volontà di uniformare le regole in tutta Italia al netto delle differenti ordinanze. Quella della Regione Lombardia, come ricorderete, ha permesso la riapertura degli impianti. «Vedremo cosa deciderà il Cts – afferma alla  Voce il presidente del Crl  Giuseppe Baretti -. Fino ad allora vale l’ordinanza regionale».
Giustamente preoccupate (e arrabbiate, aggiungeremmo) le società mantovane, che devono organizzare l’accoglienza dei tifosi: sapere il da farsi a due giorni dall’esordio in campionato non è il massimo della vita.