MILANO – A proposito di ‘fase 2′ Regione Lombardia ha precisato che “E’ in corso un’azione di sensibilizzazione verso il Governo per capire chi ricomincerà a lavorare non in base al codice Ateco ma in ragione del rispetto delle norme di sicurezza e sanitarie che è in grado di garantire. Auspichiamo ci siano regole certe previste da un Protocollo uguale per tutti, stabilito che dobbiamo imparare a convivere con il virus”.
Su questo tema Regione ha ribadito quanto già dichiarato dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana riguardo al settore ristorazione: “pensiamo che il servizio da asporto si possa organizzare. Dire no a tutta la ristorazione potrebbe voler dire penalizzare persone che invece si vogliono organizzare e hanno anche necessità di riprendere le loro attività in condizioni di sicurezza. Durante la fase critica è stato possibile perché le attività indispensabili non si sono mai fermate: le farmacie, i negozi di alimentari, altri servizi essenziali. Ecco perché oltre a medici e infermieri e personale sanitario bisogna riconoscere che popolazione ha avuto uno straordinario senso civico e sono rimaste a casa anche grazie a chi ha operato per garantire i servizi essenziali”.