Via libera ai mercati scoperti, ma i sindaci insorgono

MANTOVA – E’ noto ormai che il presidente della Regione Lombardia,  Attilio Fontana  ha firmato un’ordinanza contenente le nuove direttive per l’apertura dei mercati scoperti, solo per quanto riguarda la vendita dei prodotti alimentari, a partire da mercoledì 29 aprile. Questa direttiva non ha avuto, però, le adesioni desiderati soprattutto da parte dei sindaci mantovani i quali, per la stragrande maggioranza, hanno deciso di non dare il via libera all’ordinanza. Le ragioni di tale dissenso: “le regole da ottemperare sono tante e soprattutto troppo complicate”. Molti primi cittadini, perciò, hanno optato per aspettare il 4 maggio, data d’inizio della tanto attesa fase 2. Fase, questa. che avrebbe, in effetti, dato il via libera ad una sorta di circolazione e di movimento delle persone. Ma ieri sera il presidente del consiglio,  Giuseppe Conte , ha chiaramente spiegato che non ci sarà “un liberi tutti” come auspicato da tanti. Al contrario le restrizioni ci saranno ancora se non con alcuni accorgimenti che però non riguardano, almeno da quello che si è potuto evincere dal discorso del premier, la parte di assembramenti in luoghi pubblici. Questo vuol dire che le regole di cui sopra rispetto ai mercato rimarrebbero pressochè identici.
Tornando a nocciolo quindi della questione dei mercati si ricorda che Regione ha ordinato alle amministrazioni comunali di individuare un appartenente alla polizia locale che assuma l’incarico di “Covid manager”. Questo dovrà coordinare sul posto il personale addetto, anche con il supporto di volontari di associazioni o della protezione civile, e assistere gli operatori stessi ma anche i clienti del mercato nell’attuazione delle misure previste nell’ordinanza. Per non parlare, poi, di come si potrà accedere all’area predisposta per accogliere i banchi. i Comuni dovranno provvedere, infatti, alla definizione dell’area, dei posteggi e della capienza massima di persone presenti all’interno. Inoltre il perimetro esterno dell’area di mercato dovrà essere delimitato con apposita segnaletica, in modo da garantire un unico varco di accesso separato da quello di uscita. L’acceso poi al mercato sarà consentito ad un unico membro del nucleo famigliare a meno che accompagnato ad esso ci sia anche un minore di 14 anni, un anziano o un disabile. Alla persona sarà provata la temperatura corporea coma anche quella dell’operatore prima che questi accedano alla zona prescelta. Gli operatori commerciali, infine, saranno obbligati all’indosso della mascherina e dei guanti e obbligati a fornire tali presidi sanitari anche ai clienti.
I COMUNI CONTRARI
Un lungo elenco di doveri e e di obblighi che veramente lasciano poco spazio di operatività alle amministrazioni comunali che hanno optato, infatti, di non aderire alla delibera di Fontana. Prima fra tutti il Comunedi Mantova seguito da  Marmirolo, Cavriana, Solferino, Casalromno, Bozzolo, Medole, San Benedetto, Roverbella, Ponti sul Mincio, San Giorgio, Poggio Rusco, San Martino dall’Argine, Gonzaga, Pegognaga, Ceresara, Casaloldo, Guidizzolo, Casalromano e Curtatone . Ebbene i primi cittadini di questi Comuni sono stati tutti concordi nel dire che stante così le cose pensare anche solo lontanamente di poter dare il via al mercato, è una cosa impossibile. Tra le altre cose manca il personale per potere assicurare il controllo richiesto.
I COMUNI INDECISI
Altri sindaci, invece, ci stanno pensando e lasciano aperta l’ipotesi di poter comunque procedere come  Felonica e Sermide, Bagnolo San Vito, Redondesco, Suzzara, Goito, Castel d’ario, Acquanegra e Momzambano .
I COMUNI FAVOREVOLI
Tra tutti, infine, ci sono alcune amministrazioni che sarebbero favorevoli come quella di  Volta Mantovana  che vorrebbe allestire il mercato il primo maggio;  Asola  che partirebbe con quello Contadino già mercoledì e sabato con quello di piazza Mangerò e  Villimpenta  che sarebbe propensa a riprendere il mercato settimanale, ovviamente solo alimentare, il 3 maggio. (s.)