Abiti usati dirottati sul mercato tunisino: due indagati

Maxi-sequestro dei carabinieri. Nei guai la titolare di una ditta di Mantova

MANTOVA Una donna tunisina 48enne, amministratrice di una società con sede in provincia di Mantova, e un autotrasportatore 29enne di origine siciliane sono indagati per gestione illecita di rifiuti a seguito di un’operazione condottta dai carabinieri di Bergamo a Caravaggio, dove un mese fa era stato sequestrato un capannone al cui interno erano state trovate tonnellate di abiti usati. Secondo gli investigatori dell’Arma quegli abiti sarebbero finiti ben presto in Africa, destinati al mercato nero. Le indagini che hanno portato al sequestro probatorio di un capannone dell’ex Ceramtec di Caravaggio e di un rimosrchio, erano scattate nei mesi scorsi, quando i carabinieri orobici avevano notato un forte incremento di reati ambientali che spesso non consistono solo in sporadici abbandoni di sacchi di immondizia nelle campagne, ma sistematiche operazioni di stoccaggio illegale collegate a reti internazionali. Quando lo scorso aprile i carabinieri insieme alla polizia locale aveva messo i sigilli ad un capannone contenente diverse tonnellate di indumenti usati già imbustati, oltre a rifiuti vari (pneumatici, materiale plastico, componenti elettrici ed altro ancora), aveva cominciato a prendere corpo l’ipotesi che ci fosse un vero e vero e proprio traffico di indumenti usati pronti per prendere probabilmente, come spiegano i carabinieri, la rotta africana. Frattanto sono state indagatre a piede libero due persone, tra le quali l’imprenditrice tunisina 48enne titolare di una ditta mantovana, per gestione illecita di rifiuti. La donna insieme all’altro indagato, un atutrasportatore, non è stata in grado di documentare e giustificare il proprio sistema di commercializzazione, privo di alcun passaggio formale. I due hanno saputo spiegare soltanto che gli indumenti usati sarebbero stati portati in Tunisia per il mercato locale. “Negli ultimi anni, nel nostro paese – recita una nota dei carabinieri -, sono stati riscontrati già diversi traffici illeciti di indumenti usati raccolti nei contenitori presenti in tutte le città. Indagini al riguardo sono comunque tuttora in corso da parte degli investigatori dell’Arma e della Magistratura di Bergamo per scoprire la portata e i contorni di tale business illegale” conclude la nota dei militari.